Assunzioni Asa, la Triplice chiede chiarezza

Assunzioni Asa, la Triplice chiede chiarezza

“La vicenda della sei assunzioni all’Asa ripropone l’ennesimo episodio non certo edificante per la gestione degli enti di servizio. Risulta stucchevole che tra le assunzioni ultime effettuate all’Asa figuri l’ex amministratore delegato nonché prossimo congiunto del socio privato della stessa società”. E’quanto affermano in un comunicato congiunto i segretari di Cgil, Cisl e Uil. “Se tale elemento non configura il conflitto di interesse, non immaginiamo in che caso si possa invocare tale conflitto. Apprendiamo inoltre che l’ex amministratore delegato sia stato assunto con qualifica di coordinatore dei servizi e con uno dei profili più alti in azienda, la Cgil, la Cisl e la Uil si pongono un interrogativo: con un congiunto prossimo del socio privato in organico all’Asa, la società di viale Italia a quale impresa privata si rivolgerà nel caso di servizi da affidare in esterno?
Sempre da organi di stampa apprendiamo che la decisione delle assunzioni è stata assunta unilateralmente dalla parte privata, senza alcun passaggio in consiglio di amministrazione, Una circostanza che pone seri dubbi sulla trasparenza degli atti posti in essere. Trattandosi, l’Asa, di una azienda pubblica, sarebbe opportuno che gli organi istituzionali e politici che rientrano nella gestione dell’azienda, determinino le condizioni per un ripristino della trasparenza e della legittimità, in seno al consiglio di amministrazione dell’Asa.
Le ultime mosse attuate all’Asa del resto sembrano andare in una direzione opposta a quella che il nuovo impianto legislativo prima e le riflessioni comuni poi, hanno indicato e cioè di una completa pubblicizzazione del ciclo integrato dei rifiuti.
Cgil, Cisl e Uil chiedono all’assessore all’ambiente della Provincia di Avellino, Mimmo Gambacorta ed all’amministratore del soggetto liquidatore, Walter Palermo, un incontro urgentissimo, per fare chiarezza sulla vicenda e per porre in essere tutte le azioni al fine di ripristinare all’Asa, i principi di trasparenza e legittimità, anche a salvaguardia dei posti di lavoro, che non possono essere gestiti in forma privata, ma vanno discussi e concordati anche alla luce della circostanza per la quale, decine di lavoratori dei consorzi attendono risposte sul loro futuro lavorativo”.

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