Asa, assemblea rinviata: è polemica

Asa, assemblea rinviata: è polemica

Stamane si è tenuta l’assemblea degli azionisti dell’Asa. Il presidente del soggetto liquidatore dell’Asa, Walter Palermo, a conclusione della riunione ha dichiarato: “E’ stata scritta un’ulteriore brutta pagina della storia della società”. Il socio privato, presente nell’assemblea presieduta dalla Chiusolo, ha contestato la regolarità della convocazione dell’assemblea ad iniziativa del collegio sindacale e la d.ssa Chiusolo, “ormai chiarissimamente schierata a difesa della posizione del solo socio privato – sottolinea Palermo”, si è resa disponibile a dichiarare invalida la seduta assembleare per presunta irregolarità della convocazione. “Indipendentemente dalle implicazioni di ordine giuridico sulla regolarità della convocazione e del conseguente operato della d.ssa Chiusolo – continua Walterm Palermo – la strumentalità della posizione si giustifica e ben si comprende dall’esame dei seguenti argomenti posti all’ordine del giorno su espressa richiesta del Presidente del Soggetto liquidatore: – recenti assunzioni personale dipendente: determinazioni;
– dimissioni del Presidente del Consiglio di Amministrazione, revoca del consigliere D’Amore e provvedimenti conseguenti;
– presa d’atto della decadenza dell’intero Consiglio di Amministrazione e dell’Amministratore delegato e nomina del nuovo consiglio di amministrazione;
– nomina dell’amministratore delegato e conferimento di poteri del consiglio di amministrazione: determinazioni;
– definizione indirizzi strategici: determinazioni.
Il Presidente del Soggetto Liquidatore ha fatto rilevare a verbale “le gravissime responsabilità che la Chiusolo si sta assumendo perchè di fatto determina una condizione di empasse istituzionale e di impossibilità di funzionamento dell’ASA stanti le dimissioni del Presidente Romano e la revoca, peraltro accettata, del consigliere D’Amore. Giovi al riguardo rilevare che l’iniziativa assunta dal socio privato avallata dalla d.ssa Chiusolo è gravemente lesiva degli interessi dell’azienda e dei suoi lavoratori, come dimostra la circostanza che una diversa ed ulteriore convocazione da parte del Consiglio di amministrazione sarà di fatto impossibile per effetto della intervenuta decadenza dell’organo amministrativo”.
Il Presidente del Soggetto Liquidatore, a margine dei lavori assembleari, ha inoltre chiesto all’organo amministrativo ed all’organo di controllo, in supplenza, di provvedere a nuova convocazione ad horas dell’assemblea degli azionisti, con il medesimo ordine del giorno, avvisando che in caso contrario si rivolgerà al Presidente del Tribunale in conseguenza e per effetto “dell’impossibilità di assicurare all’ASA una guida stabile e legittima sia sotto il profilo del regolare funzionamento dell’organo amministrativo che di sicura legittimazione del suo operato rispetto all’assemblea degli azionisti e, segnatamente, dell’azionista pubblico di controllo. L’atteggiamento irresponsabile del socio di minoranza e dell’amministratore delegato, impedirà, fra l’altro, la regolare e tempestiva convocazione, a termini di legge, del CdA per l’esame e l’approvazione del progetto di bilancio dell’esercizio 2009 il cui termine legale scade oggi”.
“La circostanza – ha affermato Palermo – è grave non per il suo aspetto meramente formale, quanto piuttosto per il fatto che, da anticipazioni della stessa amministratrice delegata, sembrerebbe che dal bilancio emergano perdite che potrebbero addirittura erodere completamente il capitale sociale e, detta circostanza, avrebbe richiesto un intervento immediato, straordinario ed urgente degli azionisti per le determinazioni conseguenti. Si informano, da ultimo, le organizzazioni sindacali ed il personale dipendente tutto che le vicende relative ai rapporti fra gli azionisti, non condizioneranno il regolare pagamento degli stipendi del mese di maggio, per il quale è stato già disposto regolare bonifico con finalizzazione delle somme necessarie. Le vicende odierne rappresentano l’ultimo colpo di mano, l’ultimo in ordine di tempo e l’ultimo consentito o possibile. D’ora in avanti non saranno tollerati altri scaltrezze impegnandosi il Soggetto Liquidatore a ricorrere a tutti gli strumenti di legge per consentire ad un socio pubblico che rappresenta il 69 % del capitale sociale, di esercitare tutte, nessuna esclusa, le proprie prerogative di legge”.

SPOT