Adi, Cgil: “I numeri sbugiardano Florio. Intervenga magistratura”

“La Cgil di Avellino, grazie alla risposta del consorzio ICARO, che riunisce le cooperative che prestano assistenza domiciliare integrata ai pazienti irpini, smaschera anche l’ultimo alibi del manager dell’Asl Florio. Immediatamente dopo la riunione in Prefettura, dove anche in quel caso il manager Florio aveva cercato di imbastire alchimie aritmetiche, la CGIL ha chiesto ufficialmente al consorzio ICARO i dati ufficiali e reali degli assistiti che ad oggi risultano essere 578, rispetto ai 1.523 assistiti che si contavano in Irpinia, fino al 22 novembre 2013, data in cui, con la ormai nota e vergognosa disposizione, il manager dell’ASL negava inspiegabilmente l’assistenza a ben due terzi degli aventi diritto.
Sia nell’incontro con la consulta dei sindaci, sia in ripetute occasioni, l’ultima della quale dinanzi al Prefetto, Florio ha maldestramente tentato di mischiare i numeri, affermando falsamente di aver garantito comunque l’assistenza a 1.070 pazienti gravemente ammalati o più genericamente casi seguiti dall’ASL, che sono cosa ben diversa dai pazienti in ADI (Assistenza Domiciliare Integrata).
La realtà è ben altra, come attesta il consorzio ICARO, unico soggetto che può realmente riproporre con dati certi, la diminuzione delle assistenze praticate.
Dal 22 novembre scorso, dunque, Florio ha cancellato l’assistenza a due terzi degli aventi diritto.
“A questo punto – afferma Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della CGIL – esiste un ulteriore elemento affinché la magistratura, con l’apertura del fascicolo da parte della Procura della Repubblica, possa far chiarezza, stabilire le responsabilità e soprattutto ripristinare il servizio per tutti i pazienti bisognosi e le loro famiglie. E’, del resto, inspiegabile il fatto per cui il servizio, pur alla luce delle risorse individuate, grazie alla battaglia condotta dalla CGIL di Avellino, insieme al comitato dei familiari dei pazienti, non sia stato ancora ripristinato. A questo punto chiediamo anche che la consulta dei sindaci che domani incontrerà nuovamente il manager dell’ASL, avanzi formale sfiducia anche per questo aspetto e chieda l’immediato ripristino dei livelli di assistenza antecedenti alla disposizione dell’Asl del 22 novembre. E’ stridente di fatto – continua Petruzziello – la motivazione addotta da Florio, secondo il quale sarebbero stati i medici di base a gonfiare il numero degli aventi diritto all’assistenza domiciliare. Non è verosimile – conclude il segretario della CGIL – che due terzi degli assistiti non aveva i requisiti per ottenere l’assistenza domiciliare. Auspichiamo che dopo questo ennesimo atto, i pazienti ed i familiari si vedano presto riconosciuto un diritto negato ormai da due mesi”.

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