Addio a Mario Carrabs, il poeta della carne che ha cambiato la macelleria in Campania

 

Si è spento oggi Mario Carrabs, conosciuto da tutti come il poeta macellaio, figura carismatica e pionieristica che ha rivoluzionato il modo di intendere la carne in Campania. In un territorio in cui la tradizione gastronomica si è sempre basata su pasta, verdure, olio d’oliva, pesce e animali da cortile, Carrabs fu tra i primi a dare dignità e valore al lavoro del macellaio e alla carne di qualità.

Originario di Gesualdo, nel cuore dell’Irpinia, Mario era uno dei cinque macellai del paese. Negli anni ’90, mentre in Italia si accendeva la grande rivoluzione della narrazione gastronomica, intuì le potenzialità inespresse di un settore che, da simbolo di lusso, era finito nell’anonimato del junk food.

Dotato di una straordinaria capacità comunicativa, Carrabs seppe raccontare la carne come nessuno aveva fatto prima, trasformando ogni taglio in una storia e ogni piatto in un racconto di territorio. Con il suo carisma e la sua passione divenne presto il fornitore di fiducia di numerosi chef stellati campani, contribuendo a costruire una nuova cultura del gusto e del consumo consapevole.

Sempre sorridente, disponibile e con un profondo senso della comunità, è stato l’uomo decisivo nel far comprendere la qualità e l’importanza del mestiere. Un vero maestro, capace di traghettare la tradizione di famiglia verso la modernità e il futuro.

Oggi la Campania gastronomica perde un punto di riferimento, ma resta viva la sua lezione: dietro ogni bistecca, c’è una storia di rispetto, passione e cultura.

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