Viadotto Ofantina, gravi disagi per i lavori bloccati: ma chi doveva controllare?

Meno di un mese fa Irpiniaoggi aveva lanciato l’allarme (LEGGI QUI)  ma era il 22 agosto, in pieno periodo estivo e di vacanza, chi poteva preoccuparsene?

Ora si scopre che effettivamente c’è qualche problema burocratico legato all’effettuazione dei lavori per abbattere e ricostruire il viadotto che sovrasta il centro abitato di Parolise.

Sembra che alla documentazione tecnica del progetto di ricorstruzione, non siano stati allegati i calcoli specifici relativi all’adeguamento sismico, contrariamente a quanto previsto dalle procedure in materia.

Ci sono stati incontri inPrefettura per discuterne, si cerca di trovare una soluzione ma l’interrogativo è inquietante: come mai nessuno si è accorto di ciò all’atto della concessione dell’autorizzazione per l’esecuzione dei lavori?

L’Anas avrebbe dovuto allegare tale documentazione ma al Genio Civile, diretto dalla dirigente Claudia Campobasso, laureata in Economia e Commercio con 110 e lode. In quegli uffici della Regione Campania  è stato presentato il progetto: possibile che nessuno si sia accorto di ciò?

Chi doveva controllare una pratica di tale portata e delicatezza?

E da chi è stata concessa l’autorizzazione?, sulla base di quali documenti?

E’ possibile sapere se in questa imbarazzante situazione c’è qualche responsabile?

In questi casi scatta automaticamente la procedura dello scaricabarile: ciascuno dirà di non avere responsabilità, che la documentazione doveva essere esaminata dall’altro soggetto, mai fin troppo chiaro.

Discussioni come quelle che riguardano il ponte Morandi di Genova. Qui in Irpinia per fortuna non ci sono vittime ma tantissimi disagi per i cittadini di quei territori invasi dal traffico, per l’automobilista e l’autostrasportatore costretto a percorrenze che richiedono tempi e costi più lunghi.

Per ricorstruire il ponte erano stati chiesti 270 giorni di sacrifici a chi percorre l’Ofantina dove è stata modificata la viabilità, con notevole disagio per seguire strade alternative.

Disagi pure per gli abitanti dei Comuni di Parolise e di San Potito Ultra, i cui territori sono invasi dal traffico.

I lavori dovevano concludersi a fine dicembre ma è facile prevedere un mancato rispetto dei tempi.

E se i cittadini attuassero una class action?

Più che dilungarsi in dichiarazioni e commenti, i sindaci dei Comuni interessati potrebbero rendersi promotori di ciò.

Si può fare? 

 

 

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