Vergogna Autovelox Atripalda: spediscono i verbali quando il termine è già scaduto

Errore voluto o sbadataggine? Leggete cosa fa il Comune di Atripalda: chiedono il pagamento di multe per autovelox spedite quando il termine massimo per la notifica è già scaduto.

Una richiesta chiaramente illegittima. E lo sottoscrivono pure!

Sarà il caso che adesso qualcuno (Prefettura, Corte dei Conti) intervenga oppure è necessario chiamare il Gabibbo?

Il verbale che pubblichiamo contiene elementi che evidenziano una procedura errata, sia dal punto di vista normativo che di elementare correttezza, attuata dal Comune di Atripalda, in provincia di Avellino.

La questione interessa centinaia di automobilisti, molti dei quali residenti fuori dall’Irpinia, che hanno percorso il tratto di strada lungo la SS7Bis dove è posizionato l’autovelox.

Ecco il verbale in questione, leggete se potete.

Dunque, non è grave avere notificato una multa al trasgressore per avere violato l’art.142 del Codice della Strada con il superamento della valocità massina (70 kmh) di un solo kmh (si, esattamente 71 kmh, avete letto bene).

Hai superato il limite massimo?

Ebbene paghi, anche se di un solo chilometro orario, non importa se corrisponda a un fruscio di vento o  un battito di ciglia. Su questo, poi, ci sarebbe tanto da discutere circa la tolleranza, la taratura e tante altre cose che bravi avvocati sanno certamente invocare nel redigere i ricorsi per vedere annullati i verbali.

Assodato che la postazione autovelox presente lungo la SS7 bis ricadente nel territorio del Comune di Atripalda (Avellino), è stata posizionata con il dichiarato intento di fare cassa, è da dire che attuare tale proposito con procedure scorrette, fa lievitare l’indignazione degli automobilisti che avvertono quell’autovelox come una tagliola alla ricerca di prede.

Seguiteci: l’art. 201 del codice della strada, in tema di “Notificazione delle violazioni”, così recita: “Qualora la violazione non possa essere immediatamente contestata, il verbale deve, entro novanta giorni dall’accertamento, essere notificato all’effettivo trasgressore”.

Chiaro?

Leggiamo il verbale: l’accertamento risulta effettuato presso i locali del Comando Vigili Urbani di Atripalda il giorno 5 luglio 2018 da Luongo Angela la quale ha ACCERTATO che l’infrazione è stata commessa il giorno 18 giugno 2018 alle ore 09.25.

Dal 18 giugno (giorno della violazione accertata) decorrono i 90 giorni per notificare il verbale di contestazione. In questo caso entro il 18 settembre.

Seppure si voglia partire – ma non è così – dal giorno in cui la Luongo ha compilato il verbale, ovvero il 5 luglio, si arriverebbe al 05 ottore 2018.

Ebbene il Comando dei Vugili del Comune di Atripalda cosa fa?

Spedisce il verbale il 19 ottobre 2018 e lo scrive pure!

Infatti dichiara di avere consegnato in quella data il verbale a Poste Italiane, per la notifica.

Ma come, dopo il termine massimo per la notifica? Ma che fa “ci prova”?

Il presunto trasgressore fortunatamente si è accorto dell’errore e ha fatto sapere in giro questa cosa.

Costui dovrà comunque produrre ricorso in Prefettura entro i 60 giorni dalla tardiva notifica, per vedersi annullare il verbale. Potrebbe farlo il Comune di Atripalda in autotutela ma c’è qualche dubbio in proposito. Oppure si potrà ricorrere al Giudice di Pace (entro 30 giorni) e ottenere pure il risarcimento per l’azione legale.

I quesiti in conclusione sono due:

  1. quanti verbali sono stati spediti oltre il termine massimo?
  2. I soldi spesi per la notifica di un atto spedito tadivamente, saranno a carico del Comune di Atripalda ovvero dei cittadini oppure saranno addebitati a chi ha commesso l’errore? La Corte dei Conti, in questo caso, farebbe bene a pretendere chiarimenti.

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