Targa estera, multa fino a 335 euro per i “furbetti” senza reimmatricolazione

Se ne vedono tantissime, ormai, anche sulle strade della nostra provincia e in città. Targhe estere tedesche, francesi, ungheresi, bulgare, spagnole, polacche, montate su autovetture guidate anche da cittadini italiani che utilizzano quegli autoveicoli, spesso, per evitare di pagare multe e aggirare i controlli fiscali, sottraendosi al pagamento della tassa di possesso, oltre che fruire di costi assicurativi più bassi.

La comoda situazione è diventata complicata dopo la pubblicazione della sentenza numero 265 del 20 dicembre 2017 del giudice di pace di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena.

Con tale sentenza, un automobilista comunitario, stabilmente residente in Italia, si è visto confermare la sanzione inflittagli dalle forze di Polizia per mancata reimmatricolazione di un’auto rumena intestata alla madre, su cui in passato era stato trovato al volante per tre volte nell’arco di dieci anni. A nulla è valsa l’osservazione presentata dal conducente che il veicolo aveva superato nel gennaio dello scorso anno la revisione in Romania. La vettura in questione (una Volkswagen Passat) è stata sottoposta a fermo amministrativo.

L’articolo 132 del Codice della strada prevede al comma 1 che “gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero, sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine“. Per le violazioni di questa norma sono previste sanzioni da 84 a 335 euro.

 

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