Qui c’è qualcosa che puzza: petizione pubblica per l’area di Pianodardine

E’ stata avviata la petizione pubblica “Qui c’è qualcosa che puzza”, la raccolta firme per dire che “sì, il nostro naso sente una puzza” nell’area di Avellino Est e in via Pianodardine ad Avellino.

A comunicarlo è l’associazione “Salviamo la valle del Sabato” che spiega.

Si tratta di una condizione di cattivi odori oltre i limiti della sopportazione rispetto alla quale è ora di trovare
una (pur semplice) soluzione.

La prima firma alla petizione?

La chiediamo ai due Candidati Sindaci, Luca Cipriano e Gianluca Festa.

In questi ultimi giorni di campagna elettorale si parla di aree di sgambamento per cani, bike sharing, eventi culturali: tante belle cose.

Eppure ci dimentichiamo di qualcosa di ben più essenziale: ad Avellino c’è chi vive, lavora o si trova anche solo a passare per un’area del territorio comunale in cui si sentono intense e persistenti esalazioni maleodoranti. Una puzza nauseabonda, non ci sono eufemismi da usare.

La città dice basta alle continue esalazioni odorigene che causano notevoli problematiche al vivere quotidiano. Non si può continuare a sottovalutare il problema perché il diritto alla salute e a vivere in un ambiente pienamente salubre non può mai essere derogato.
Non vogliamo turarci il naso prima di andare a votare: che facciamo?

A NASO C’È QUALCOSA CHE NON VA

Questa puzza la sentiamo quando andiamo in auto a prendere la variante o l’autostrada al casello di Avellino Est o a imboccare la SS Ofantina.

La sentiamo quando andiamo a lavoro negli stabilimenti, nelle officine e negli uffici a Pianodardine o quando torniamo alle nostre abitazioni che si trovano nell’area.

Ed è proprio un fetore insopportabile di materiale marcio e/o di rifiuti in decomposizione che può essere lontano dagli occhi e dal cuore ma non certo dal naso e dai polmoni!

Il problema dei cattivi odori ad Avellino Est non è circoscritto ad una superficie di poche decine di metri. Piuttosto coinvolge un’area che raggiunge Borgo Ferrovia ad Avellino, la frazione di Arcella a Montefredane e anche i Comuni di Atripalda e Manocalzati.

Ci sono centinaia di famiglie che vivono, lavorano, operano nelle case sparse, nelle frazioni, nei pressi della stazione ferroviaria, della chiesa e di un intero quartiere cui è chiesto di convivere con una situazione di puzza insopportabile che condiziona pesantemente la qualità della vita, essendo anche un fattore di alterazione del benessere psicofisico e determinando sgradevoli sensazioni di disagio.

E’ inoltre fonte di preoccupazione che la problematica sia percepita con maggiore intensità ed estensione dell’area coinvolta a partire dal 2018.

COSA CHIEDIAMO: 4 AZIONI URGENTI

Stanchi e preoccupati delle nauseabonde esalazioni maleodoranti e consapevoli dell’impossibilità per i semplici cittadini di accertare eventi e responsabilità, ci rivolgiamo alle Istituzioni competenti per intervenire con urgenza attraverso 4 azioni:

1. Verificare se vi siano delle esalazioni maleodoranti oltre le soglie consentite dalla legge, sapendo che non esistono soglie minime consentite perché i cattivi odori in un contesto abitativo devono essere del tutto assenti. Tali misurazioni devono essere frequenti, puntuali ed effettuate in diversi punti dell’area attraverso le opportune strumentazioni disponibili.

2. Accertare quali siano le fonti responsabili delle esalazioni maleodoranti percepite con tale intensità.

3. Assicurare il ripristino delle regolari condizioni di vivibilità garantite dalla legge a tutti i cittadini italiani, inclusi gli abitanti e i lavoratori di Avellino, Atripalda, Manocalzati e Montefredane.

4. Avviare le opportune azioni sanzionatorie anche presso le competenti autorità giudiziarie in esito all’accertamento delle responsabilità.

E’ da tempo che – a fronte della problematica più volta rappresentata dai cittadini – si decide piuttosto di rimpallare responsabilità da un soggetto ad un altro e di minimizzare una situazione che invece è molto seria.

Qui non si chiede di bloccare le attività pubbliche o private ma di strutturarle in modo tale che si possa respirare un’aria pienamente salubre e sana.

IL DOVERE DI INTERVENIRE

Se c’è un vicino di casa che commette un’attività sospetta, ogni cittadino è tenuto per senso civico a segnalarlo prontamente. Ecco, con questa petizione assolviamo al nostro dovere di cittadini e segnaliamo alle competenti Istituzioni e Autorità sanitarie che percepiamo degli eventi fuori dalla normalità,
richiedendo un opportuno intervento.
È da rimarcare che il Comune di Avellino – in quanto autorità sanitaria locale – può intervenire facendo appello agli articoli 216 e 217 del T.U. n. 1265/1934. Sarebbe dunque atteso – a fronte della nostra segnalazione – un intervento puntuale, ad esempio con verifiche a sorpresa da parte di ARPAC, Comando dei Carabinieri ambientali, NOE.
Se – a fronte della nostra segnalazione e delle numerose firme in sottoscrizione – non fossero messi in atto gli opportuni interventi da parte del Comune di Avellino, dell’ASL e dagli altri organi competenti, si aprirebbe un vuoto di fiducia circa la tutela da parte delle Istituzioni democratiche delle condizioni di giustizia, legalità e salute garantite dalla nostra cara Costituzione per tutti i cittadini italiani, anche per gli abitanti di Avellino.
Chiediamo dunque alle Istituzioni di prendersi cura dei propri cittadini e di proteggere la salute pubblica da miasmi e da altre emissioni nell’aria. Si deve porre fine a questo insopportabile “stalking olfattivo”. Abbiamo la “puzza sotto il naso”: pretendiamo che le Istituzioni ce la portino via.

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