Questa è l’odissea scolastica di mio figlio, colpevole di essere affetto da autismo

Bryan Urciuoli ha 16 anni ed è uno dei tantissimi ragazzi affetto da autismo, in questa provincia.

La scuola presso cui è iscritto Bryan, però, con una semplice telefonata ha avvisato i familiari che il giovane potrà frequentare l’istituto De Luca di Avellino solo per due ore al giorno.

Una decisione presa dal consiglio di classe e comunicata con una semplice telefonata ai genitori del ragazzo.

Rocco Urciuoli, papà di Bryan, è a dir poco arrabbiato, oltre che stufo di questo modo di essere trattato da chi non si rende conto delle difficoltà delle famiglie costrette a battagliare quotidianamente.

«Questa è l’odissea scolastica di mio figlio, colpevole di essere affetto da autismo», dice il papà di Bryan raccontando cosa è successo.

Poi continua nel racconto, descrivendo il suo stato emotivo: “Racconto tutto questo con un filo di rabbia, perche’ il torto lo subisce un ragazzino poco piu’ che 16enne, affetto da deficit cognitivo-comportamentale che, nel caso di specie, è mio figlio”.

Quindi il resoconto del rapporto con la scuola: “Ieri mattina, in maniera sbrigativa, dall’Istituto De Luca di Avellino, hanno telefonato a mia moglie Ivana, informandola che da stamane, Bryan avrebbe dovuto osservare un turno giornaliero di sole 2 ore. Bryan e’ assistito da un sentenza, passata in giudicato, che gli assegna il massimo delle ore”.

E allora perchè questa decisione?

Rocco Urciuoli continua a spiegare: “Ho inviato una mail alla Dirigente, d’impulso, chiedendo di avere tale comunicazione in forma scritta con evidenza della motivazione che la genera e preavvisando che, nell’attesa Bryan avrebbe osservato il turno precedente”.

Prosegue il racconto: “Poi la rabbia ha cominciato a generare qualche picco d’odio versa il sistema, non avulso da soprusi legati alla burocrazia da una parte ed alla carenza di sensibilita’ dall’altra. Sicche’ – stanchi di dover chiedere quanto toccherebbe di diritto – abbiamo deciso di non portare Bryan a scuola, con buona pace di tutti”.

Sarebbe interessante conoscere le motivazioni, da parte del dirigente scolastico dell’istituto che ha adottato tale decisione.

 

SPOT