Quando politica e munnezza vanno a braccetto: IrpiniAmbiente e il giallo degli straordinari

Irpinia - Irpiniambiente

Altro che gioiello da mettere in vetrina, come orgogliosamente Domenico Biancardi ha definito Irpinia Ambiente.

Sicuramente l’azienda che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti, rappresenta una risorsa politica di elevato valore, pari a quello di un gioiello di prestigio.

Ora Irpinia Ambiente, che lavora per conto di diversi comuni irpini, si trova con le casse vuote e non garantisce il pagamento degli stipendi ai dipendenti.

Questa l’indiscrezione fatta trapelare dai sindacati.

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Sul sito istituzionale curato dagli operatori della comunicazione di Irpinia Ambiente (uno in pianta stabile e due con contratto a termine, uno promosso ad altro incarico matutti regolarmente retribuiti) si legge:

Irpiniambiente è il braccio operativo della Provincia di Avellino mediante il quale viene gestito l’intero ciclo di raccolta, trasporto e recupero e smaltimento dei rifiuti, a beneficio di tutti i comuni del bacino.

Braccio operativo che consente pure una rilevante gestione con la distribuzione di incarichi e posti di lavoro – soprattutto per residenti Vallo di Lauro – nell’azienda che si occupa della munnezza.

Non è un segreto, ne parlano in tanti ed emergono pure dettagliati racconti.

Dicono che l’azienda non riesce a pagare gli stipendi ai dipendenti perchè non riceve soldi dai comuni serviti da IrpiniaAmbiente.

Irpiniambiente vanta un credito di circa 47 milioni di euro dai comuni serviti.

Ma per opportunità politica la Provincia (proprietaria al 100% di Irpiniambiente) non ammonisce i Comuni a pagare.

Naturale che Irpiniambiente si ritrov, senza le risorse necessarie per fare fronte agli impegni coi dipendenti e con i tantissimi consulenti con contratto a termine.

Più che gli stipendi, per i quali il problema sarà risolto, sono gli oneri accessori a preoccupare gli amministratori.

Si parla di gestione del monte ore di straordinario attraverso cui si è voluto agevolare dipendenti “baciati dalla fortuna” a scapito di altri che non hanno santi in Paradiso e magari nemmeno sono iscritti a un sindacato.

Sono quelli che adesso cominciano a parlare apertamente di colleghi che girano a vuoto, di connivenze e parentele, di rapporti stretti tra politica e munnezza. E altro ancora.

Viene così fuori che uno dei due nuovi manager avrebbe messo mano alla situazione della gestione dello straordinario, chiedendo lumi sui motivi di tanto lavoro supplementare,nonostante un organico ampio e composto da grandi lavoratori.

Le reazioni non sarebbero stati sorrisi e pacche sulle spalle per il manager pagato per fare quadrare i conti e gestire l’azienda in modo trasparente, senza condizionamenti.

Puntuale è emersa l’indiscrezione delle difficoltà economica che registra IrpiniAmbiente, come pure è stato annunciato uno sciopero per il 14 luglio.

Che non ci sarà.

I dipendenti che rischiano di non prendere lo stipendio e vedersi decurtare lo straordinario non vogliono vedere ulteriormente alleggerita la loro invidiabile busta paga.

Entro il 14 luglio si troverà la soluzione: importante è che sia seria, anzichè il solito compromesso tra azienda e sindacati.

Lo sciopero non ci sarà: a rimetterci sarebbero solo i dipendenti di IrpiniAmbiente. In particolare quelli ai quali non viene consentito di collezionare tantissimo straordinario.

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