Psicologia dell’emergenza, il corso di formazione del Coordinamento ProCiv

Psicologia dell’emergenza, è questo il tema dell’evento formativo tenutosi nelle giornate del 5 e 12 dicembre presso la sede della scuola di Protezione Civile del Coordinamento Prociv di Avellino. Nell’ambito di una formazione diretta quindi sia al comportamento che alla risposta psicologica in emergenza, i partecipanti, oltre ad essersi confrontati con le tematiche tipiche legate alle emergenze stesse e agli aspetti teorici, hanno intrapreso una sorta di “viaggio” in se stessi ed in quello che è il rapporto nel quotidiano con gli altri.

Dal punto di vista formativo è fondamentale che ogni volontario sia in grado di riconoscere quali sono le motivazioni personali che spingono per l’appunto un soggetto ad un impegno di questo tipo, avendo come proprio credo la convinzione che un sistema pubblico organizzato possa impiegare e valorizzare la solidarietà di ognuno di loro. Di fatti, diventare volontario non vuol dire soltanto svolgere un’azione di aiuto per libera scelta trovandosi spesso in situazione in cui il dolore è condiviso, ma anche confrontarsi con se stessi, con i propri talenti, il proprio vissuto e perché no, con i propri limiti.

Docente del corso la dottoressa Sara Esposito: “Da qualche anno lavoro ad un progetto culturale chiamato ‘L’officina della Consapevolezza’, nato a seguito di una serie di certezze a cui sono giunta nel corso della mia vita, un lavoro in cui ho creduto da subito, frutto dunque non solo del mio percorso formativo ma soprattutto di eventi relativi alla mia esperienza personale. ‘I nostri pensieri creano la nostra realtà, se si potesse scegliere di essere felici?’ ( L’ officina della consapevolezza) Da tempo siamo noi tutti fortemente condizionati da frasi fatte, modi di dire, che purtroppo condizionano la nostra vita, limitano le nostre attività, bloccano il nostro potenziale.”

In ogni ragazzo che ha fatto parte di questa esperienza formativa, è emersa una grande forza di volontà, una grande motivazione oltre che una grande curiosità. Sono stati forniti loro una serie di strumenti pratici, utili anche fuori del campo del volontariato, da poter mettere quindi in pratica in futuro anche nella vita di tutti giorni. Strumenti professionali, si, ma anche capaci di aumentare in ognuno di loro la consapevolezza, il controllo su se stessi, accompagnandoli alla scoperta di un nuovo approccio funzionale alla realtà del quotidiano. Il fine è stato, quindi, aggiungere un prezioso tassello al loro sviluppo personale, sottolineando di non dimenticare mai che ogni uomo nasce libero e che si può continuare ad esserlo; che la paura può trasformarsi da nemico a prezioso alleato per il raggiungimento, da singolo o in gruppo, di ambiziosi obiettivi.

SPOT