Pizzuti smentisce De Luca: la palazzina Alpi del Moscati non funziona

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Qualcuno avvisi il Governatore, evitandogli di dire cose inesatte.

La palazzina Alpi del Moscati di Avellino non è pronta.

Altro che miracolo, come invece Vincenzo De Luca racconta nelle sue dichiarazioni.

Ancora oggi, in una sua intervista, il Presidente della Regione ha magnificato le eccellenze della Sanità in Campania, parlando dell’ospedale arrivato da Padova, degli studi fatti al Cotugno e della “palazzina Alpi presso il Moscati di Avellino dove vengono curati i pazienti affetti da coronavirus”.

Il manager Renato Pizzuti ha smentito il presidente De Luca.

Ha dichiarato il direttore generale del Moscati: “Stiamo dimettendo molte persone ricoverate, che hanno sconfitto il Coronavirus. Questo ci consentirà di attivare in pochi giorni la Palazzina Alpi, snellendo le presenze in tutti i reparti che abbiamo destinato nel picco contagio ai malati coronavirus”.

Quindi non funziona, visto che ha parlato al futuro, “ci consentirà”.

Seccia e uccellacci

Pizzuti però ha avuto uno slancio di solidarietà verso il Governatore, addirittura imitando De Luca per ingraziarselo.

Come dire: tra “porta seccia” (cfr. De Luca) e “uccelli del malagurio” (cfr. Pizzuti), quando la scienza si affida al malocchio.

Pizzuti ha dichiarato: “Colgo l’occasione per smentire seccamente alcune osservazioni di qualche uccello del malaugurio, che diceva che noi non abbiamo la palazzina Alpi”.

Bravo, giusto. Il livello è lo stesso, parlare di seccia e uccellacci serve a calamitare simpatia ma non fornisce spiegazioni precise.

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Pure Irpiniaoggi aveva evidenziato che “non abbiamo la palazzina Alpi” facendo riferimento alla previsione clamorosamente disattesa, fatta dal consulente di De Luca, professore Enrico Coscioni, il quale aveva garantito (era il 27 marzo) che “Tra dieci giorni la palazzina ALPI funzionerà a pieno regime“.

Non è così, forse?

E ora il dg Pizzuti che fa? Smentisce prima De Luca e poi anche Coscioni affermando: “Per la palazzina Alpi i lavori sono stati fatti per assicurare il graduale riavvio di tutti i nostri reparti e sono serviti i tempi necessari”.

Struttura contumaciale

Quindi quella palazzina non serve più per l’emergenza Covid-19.

Ad ogni modo bisognerà vedere se, come e quando funzionerà la struttura denominata Alpi.

Dovevano essere 58 posti di terapia intensiva. Pare ci sia qualche posto in meno.

Mancano ancora dei respiratori e, poi, dov’è il personale che dovrà fare funzionare la struttura?

Quanti anestesisti arriveranno dalla graduatoria del concorso?

Finora appena due hanno preso servizio. Gli altri dovrebbero essere assunti dal 16 aprile, ma quanti sono?

Ma al manager Pizzuti nessuno aveva detto che “non avevano la palazzina ALPI”: esiste, eccome se esiste.

Veniva solo richiesto perchè non erano stati rispettati i tempi annunciati da Coscioni per i ricoveri Covid.

Questo significa essere uccelli del malaugurio?

La palazzina c’è, non si discute. E’ la vecchia struttura contumaciale trasformata e destinata all’Attività Libero Professionale e oggi ritorna alle origini.

Una struttura valida in una eccellenza per le cure Covid, quale è il Moscati: così il DG Pizzuti ha detto parlando della struttura che dirige, in videoconferenza, alla comunità scientifica (in italiano, mica in inglese) di Wuhan.

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