Ordine Avvocati: Barra dritta e avanti tutta contro il presidente Ciarcia

Qualcuno avrebbe voluto querelarlo, altri avvocati erano intenzionati a rilasciare dichiarazioni al vetriolo nei confronti di Michelangelo Ciarcia, presidente dell’Alto Calore di Avellino.

Le dichiarazioni del Ciarcia erano state pesanti, offensive e gratuite nei confronti dei legali che, nei procedimenti nei confronti dell’Alto Calore, si limitano a svolgere il proprio lavoro, quello di assistere i clienti.

L’accusa di Ciarcia

Cosa aveva detto di così grave il presidente dell’Alto Calore?

Più che detto, aveva addirittura scritto: con nota del 9.10.2019, indirizzata, tra gli altri, al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, Ciarcia rappresentava che “nel corso degli ultimi anni si è dovuto assistere al proliferare incontrollato di un contenzioso con gli utenti serviti, il cui valore economico è di importo quasi irrilevante, mentre risulta gravoso il carico delle relative spese legali”.

Giustizia poco giusta

La giustizia secondo Ciarcia, insomma: quanto il contenzioso riguarda cifre basse, inutile fare cause. Ovvero: fate conto di avere perso quesi soldi. (LEGGI QUI)

Eppure l’Alto Calore, anche per cifre irrisorie, ha fatto pagare interessi e spese legali agli utenti morosi attraverso la Crearci s.r.l.

E allora, come funziona? L’ente che distribuisce l’acqua può pretendere quanto dovuto dai clienti ma non vuole pagare quanto dovrebbe inceve corrispondere agli stessi utenti.

Nella nota aspramente contestata dagli avvocati, veniva, altresì, evidenziato da Ciarcia che il menzionato contenzioso “oltre a congestionare l’attività dell’Ufficio Legale societario, sembra utile più a magnificare il valore delle spese legali attribuite più che a tutelare i diritti eventualmente lesi” e che le “procedure esecutive poste in essere, anche per importi di modesto valore, ledono la credibilità finanziaria della società, ponendola in seria difficoltà con il settore creditizio”.

Accuse gratuite

Addirittura Michelangelo Ciarcia aveva chiesto al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino ad emanare una circolare, diretta agli iscritti all’Albo, affinchè questi ultimi tenessero “conto nell’accettare incarichi nei confronti di Alto Calore Servizi S.p.A. degli interessi pubblici in gioco”, anche in considerazione della “annosa crisi
economica che è sia di liquidità di cassa che di congenita perdita strutturale.

Insomma, dall’alto delle sue competenze, s’era sbilanciato fino a volere insegnare al Presidente degli Avvocati cosa fare e cosa dire ai suoi iscritti.

Risposta severa

Il presidente dell’Ordine, Antonio Barra, ha posto all’attenzione degli iscritti le gravi accuse mosse da Ciarcia nei confronti della Categoria forense, parole e concetti che sviliscono immotivatamente l’attività svolta dagli Avvocati a tutela dei diritti soggettivi e degli interessi legittimi dei propri assistiti e non finalizzata a “magnificare il valore delle spese legali attribuite”.

Lo stesso avvocato Barra ha fatto notare a Ciarcia che il contenzioso di cui alla citata nota trae origine esclusivamente dai disservizi e dal mal funzionamento dell’Alto Calore Servizi S.p.A., senza che possa assumere alcun rilievo il valore
economico dei giudizi proposti dai cittadini nei confronti del medesimo Ente.

Soprattutto ha messo a conoscenza Ciarcia che non può definirsi “gravoso il carico delle spese legali” in quanto, nella
determinazione delle stesse, i Giudici si attengono ai parametri previsti dalle vigenti disposizioni normative, spesso operando anche liquidazioni secondo i “minimi” tariffari.

Colpa dell’Alto Calore

In pratica, il presidente Barra ha spiegato al presidente Ciarcia che, se l’Alto Calore riceve ingiunzioni di pagamento, decreti ingiuntivi e pignoramenti ciò è ascrivibile esclusivamente all’inottemperanza dell’ente presieduto da Ciarcia ai provvedimenti giurisdizionali (pur beneficiando del termine di 120 giorni).

Perciò – secondo l’Ordine degli Avvocati – appare del tutto pretestuosa la doglianza relativa ad una presunta lesione che tali procedure arrecherebbero alla “credibilità finanziaria della società, ponendola in seria difficoltà con il settore creditizio.

“Appare evidente che quanto asserito da Ciarcia è gravemente lesivo della dignità professionale degli Avvocati”, si sottolinea ancora nel documento dell’Ordine.

Bacchettato Ciarcia

E’ stato perciò deliberato all’unanimità, dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati e firmato dal presidente Antonio Barra, il documento attraverso cui  – oltre a non prendere in considerazione le illegittime e infondate richieste formulate dal presidente dell’Alto Calore, viene invitato Michelangelo Ciarcia ad assumere, in futuro, un atteggiamento più rispettoso della dignità della professione forense e della sua funzione sociale.

 

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