Ofantina chiusa al traffico, grandi disagi per residenti e utenti: nessuno ha colpa?

Una promessa tira l’altra.

Sono rimaste parole al vento, pietose bugie, chiacchiere inutili che hanno indispettito non solo la popolazione locale ma soprattutto quanti sono costretti a utilizzare la disastrata Ofantina. (LEGGI QUI)

Il viadotto di Parolise doveva essere abbattuto e ricostruito entro il mese di febbraio 2019.

I lavori sono fermi e non si sa quando riprenderanno. Ancora meno è possibile prevedere quando si concluderanno.

Il giorno 8 novembre 2018 con il suo solito ottimismo e con un grande sorriso, il deputato irpino Carlo Sibilia, Sottosegretario di Stato all’Interno, dichiarò solennemente: “Entro fine mese riprenderemo i lavori”.

Qualcuno faccia sapere all’onorevole pentastellato che ha raccontato una bugia.

Piuttosto, se proprio vuole rendersi utile per la popolazione irpina e per quanti percorrono la strada Ofantina, il deputato Carlo Sibilia può riparare a quella previsione sballata facendo qualcosa di serio e di concreto.

Carlo Sibilia interessi immediatamente il suo collega Danilo Toninelli Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del Governo Conte.

Nella sua qualità di responsabile del dicastero dei Trasporti, ha piena facoltà e responsabilità per aprire una inchiesta.

Si stabilisca chi è stato l’asino di turno.

Ovvero chi ha disatteso l’iter burocratico, progettuale, operattivo, insomma chi ha sbagliato.

E paghi in prima persona.

Non si capisce come sia possibile che i lavori siano partiti per accorgersi, poi, che mancavano i calcoli relativi al rischio sismico per i piloni.

Il Genio Civile doveva controllare il voluminoso progetto, è questo il ruolo che svolge quell’ufficio.

Chi ha esaminato il materiale, non si è accorto di tutto questo?

Possibile che nessuno abbia responsabilità per quanto sta accadendo?

Si apra un’inchiesta, si stabiliscano le competenze e si verifichi dov’è l’errore. Soprattutto si intervenga in modo serio nei confronti di chi ha sbagliato.

Non diciamo che debbano saltare le teste ma qualche poltrona andrebbe liberata di sicuro.

La rabbia dei cittadini di Parolise, Salza Irpina e i comuni di quella zona attraversati costantemente da un traffico veicolare che provoca inquinamento e disagi, non ne può più.

Pare si stia organizzando un comitato che, attraverso una raccolta di firme, proporrà una denuncia relativamente a questa situazione.

Si potrebbe però aprire una inchiesta d’ufficio, senza bisogno di particolari sollecitazioni.

E’ possibile?

 

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