Un traffico impossibile, interminabili file di auto lungo il percorso seguito dagli autobus di linea, dal terminal – trasferito da domenica scorsa nella zona stadio – fino a Piazza Kennedy e quindi per uscire dalla città.
Ripercussioni in ogni angolo del capoluogo dove, nella settimana che sta per concludersi, è apparso impossibile circolare in automobile senza dovere affrontare code lunghissime e stress.
Soprattutto il rischio inquinamento che è diventato reale, con tre sforamenti dei dati raccolti dalle centraline che rilevano la presenza di polveri fini nell’area, meglio nome come Pm10.
Esperimenti fallito
L’esperimento è fallito, lo dicono i fatti. Sarà bene trovare una soluzione seria e adeguata per evitare di bloccare una città con il traffico e poi interrompere la circolazione in caso di stop dovuto all’inquinamento.
Fortunatamentele scuole resteranno chiuse fino all’inizio di gennaio e quindi il transito di autobus di linea risulterà ridotto.
Proprio in questi giorni occorrerò studiare seriamente il da farsi, senza ripicche e capricci da bambini che comportano solo disordine e disorientamento per la cittadinanza.
Il terminal bus nella zona stadio non va bene, è evidente.
Inutile spendere soldi per sistemare spogliatoi, biglietteria ed altro. Quelle risorse economiche utilizzatele per realizzare qualche pensilina per gli utenti e migliorare il servizio.
Autostazione, perchè no?
Occorre trovare subito una soluzione concreta: l’attuale autostazione andrebbe benissimo per lo scopo perchè si trova in un punto centrale della città, con diversi esercizi commerciali in zona, facilità di raggiungere scuole e uffici.
E allora quali interessi da salvaguardare? C’è qualcuno che non vuole traffico di persone e mezzi nella zona di residenza?
Spiegatelo a chi va alla ricerca di bus, in qualità di utenti, e a chi smanonna mentre guida, in qualità di automobilisti in una città al 94° posto in Italia per qualità di vita con il traffico da terzo mondo.
Si rivolva questo problema con immediatezza, sono questi i problemi che la gente affronta tutti i giorni e che se ne frega del traforo di Montevergine: abbiamo già il tunnel di Avellino, figurarsi che risate nel pensare al giorno dell’inaugurazione del traforo di cui tanto parla Biancardi.