Mercogliano, tremila vaccinazioni in un giorno: ecco la sanità che funziona

Una organizzazione stile Cina, rigida ed efficiente, frutto di intelligente operatività. Altro che drive-in visti in televisione, quelli con estenuanti file di auto con pazienti a bordo per attendere il proprio turno.

Per la somministrazione del vaccino anti-influenzale, a Mercogliano è stato svolto un ottimo ed efficiente lavoro.

Attraverso le risorse presenti sul territorio e una piccola dose di buonsenso – accompagnata ad intelligenza e professionalità – è stato possibile provvedere alla vaccinazione per tremila persone (esattamente 2.943) in una sola giornata.

L’iniziativa è acrivibile ai medici di base, in particolare al dottore Antonio Oliviero ed alle sue colleghe dello studio associato: Rosalba Maiorana, Filomena Di Benedetto e Nicolina Bianco.

Complessivamente i quattro medici contano oltre seimila pazienti residenti a Mercogliano.

Hanno innanzitutto richiesto allAmministrazione Comunale la possibilità di fruire degli ampi spazi della nuova sede della Misericordia, situata nei pressi del cimitero di Torelli.

Richiesta subito esaudita, ovviamente.

I responsabili della Misericordia di Mercogliano hanno, a loro volta, messo a disposizione il personale dell’associazione: persone in gamba, capaci di affrontare le situazioni in modo concreto.

I volontari hanno accolto al cancello di ingresso i pazienti giunti in auto, indicando il percorso da seguire per raggiungere le postazioni delle segretarie di studio Filomena Pisacane e Antonella Caporaso che hanno provveduto alla parte burocratica.

I pazienti sono stati convocati, a mezzo messaggio whatsapp, in ordine alfabetico (con eccezione per i coniugi) stabilendo un arco orario per ciascuna lettera.

Misurazione della febbre, pulizia delle mani e rigido distanziamento per accedere agli ambulatori.

Ed ecco il risultato: tempo massimo di attesa, sei minuti.

Nessun assembramento, somministrazione del vaccino in tempi rapidi, tanti sorrisi e nessuna polemica.

E’ questa la sanità che funziona, organizzata da medici di territorio che conoscono a fondo le realtà in cui operano e i pazienti in carico.

Un modello che potrebbe essere imitato dai manager della sanità, senza investire nulla per il “know out”: non ci sono diritti d’autore nè consulenti da pagare.

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