Il Comune di Avellino ha messo la tassa sulla caldaia: ecco quanto si paga

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Per combattere l’inquinamento cosa fare?

Applicare una tassa per i cittadini.

Magari non scompaiono le polveri sottili ma si incrementano le casse comunali.

Scade il 30 aprile il termine ultimo per pagare una tassa di cui Irpiniaoggi ha dato conto quattro mesi fa. (LEGGI QUI)

Ora che si avvicina la scadenza, qualcuno comincia a parlarne.

Gli installatori, i manutentori che si occupano della revisione annuale delle caldaie, stanno cominciando a contattare le famiglie, i clienti, per raccomandare di pagare quella tassa, altrimenti c’è il rischio di incorrere anche nelle sanzioni per il mancato pagamento.

Oltre alla recente ordinanza che ha creato rabbia e indignazione, protesta perchè il Comune di Avellino ha stabilito il divieto di circolazione pure di veicoli di più recente costruzione, c’è un’altra ordinanza alla quale è stata data scarsa pubblicità dal Comune capoluogo.

E’ la ordinanza-503-del-9-novembre-2018

Il titolo dell’ordinanza è: “Campagna impianti termici”, fu emanata quattro mesi fa, dall’amministrazione guidata dal pentastellato  Vincenzo Ciampi, sette giorni prima della conclusione dell’avventura del sindaco del Movimento 5 Stelle.

MOTIVO

Il tema è sempre quello: l’inquinamento atmosferico.

Perciò “ai sensi della normativa vigente ed ai fini della sicurezza, del risparmio energetico e del contenimento dell’inquinamento atmosferico” è stata emanata questa ordinanza: una decisione assunta dal dirigente settore Ambiente, Luigi Cicalese, che ha firmato il provvedimento.

TASSA CALDAIA

Viene stabilito che dovrà essere pagata una tassa per ogni caldaia esistente nel territorio comunale di Avellino.

Si parte dai generatori di calore a fiamma da 10 kw e fino a 35 kw. Si tratta della normali caldaie in uso nelle abitazioni.

Dovrà essere pagata una tassa di € 9,00 entro il 30 aprile 2019.

Ci sono poi altri scaglioni:

da 35 kw a 100 kw si pagheranno 18,00 euro

da 100 kw a 35o kw la tassa è di 36,00 euro

oltre 35o kw il costo annuale è di 72,00 euro.

A questa somma dovrà essere aggiunta quella per la rituale attività ispettive all’impianto.

Infatti, entro il 30 aprile prossimo, insieme al bollettino di versamento dovrà essere prodottaal Comune anche la certificazione rilasciata dall’installatore.

CONTROLLI

Quanti hanno fatto compiere annualmente la verifica dall’installatore e pagato il canone annuale di controllo (va tra i 60 e gli 80 euro, a seconda degli accordi diretti) non ci saranno problemi a reperire quel documento

Quanti non potranno dimostrare di avere compiuto la verifica, per il passato, è prevista una sanzione per ogni anno mancante di controllo.

Secondo i calcoli degli installatori, ci sono circa 40mila caldaie nelle abitazioni della città.

Calcolando € 9,00 per le caldaie di maggiore utilizzo e un massimo di € 72,00 per quelle più importanti, facendo una media di € 15,00 a caldaia, per il Comune è previsto un introito di € 600mila per il Comune di Avellino, entro il 30 aprile 2019.

Per chi non dovesse provvedere al pagamento della tassa (minimo € 9,00) sono previste sanzioni che vanno da € 120,00 a salire.

PROTESTE

In altre città c’è stata l’immediata la levata di scudi e la richiesta di intervento da parte delle associazioni di consumatori.

Cosa hanno fatto le rappresentanze dei cittadini ad Avellino, da quando s’è saputo di questa ordinanza?

Niente.

Ora che si avvicina la scadenza del 30 aprile e soprattutto l’appuntamento elettorale del 26 maggio, qualcuno vorrà esprimersi?

 

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