Gli ex assistiti Aias hanno bisogno dei loro terapisti, non sono pacchi postali

Il prof. Luigi Anzalone e il dott. Aldo D’Andrea, esponenti del circolo “Fondazione Sudd” di Avellino, hanno scritto un accorato appello al Prefetto di Avellino, al Sindaco Foti e alla dott.ssa Morgante, Presidente dell’Asl, evidenziando un aspetto importantissimo: gli ex assistiti Aias non possono essere trattati come pacchi postali, spostati di qui e di là. Per le specifiche, delicate e importanti attività svolte – soprattutto per quanti sono affetti da autismo – è fondamentale non cambiare terapista.

Ecco il testo della lettera: ” I sottoscritti esprimono innanzitutto la loro costernazione, il loro sgomento e la loro più grave condanna morale, umana e politica per quel che sta accadendo all’Aias di Avellino. Infatti, com’è noto, la inquietante e torbida vicenda di questa struttura assistenziale – fatta giustamente da molti mesi oggetto d’indagine dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Avellino – ha conosciuto una drammatica quanto inevitabile accelerazione, determinata dall’emanazione da parte della Procura di atti giudiziari che portano alla chiusura della dell’Aias, dove tutto ormai appare irregolare e torbido, e, conseguentemente, al blocco delle prestazioni ai soggetti portatori di handicap.
Nel mentre Fondazione Sudd plaude all’opera moralizzatrice portata avanti con nobile e intransigente determinazione dal Procuratore della Repubblica, dottore. Rosario Cantelmo, con la preziosa collaborazione dei suoi sostituti, chiede al . Sindaco, che è per legge l’autorità sanitaria prima della città, e al Sig. Prefetto di ordinare all’Asl di mettere a disposizione locali idonei dove gli ex assistiti dell’Aias possano continuare ad usufruire delle prestazioni dei loro terapisti e del restante personale medico e parasanitario.
E’ questa, come facilmente s’intende, una richiesta non contrattabile, anzi irrinunciabile, peraltro avanzata dalle famiglie interessate, a meno che questi nostri concittadini e abitanti dell’Irpinia non debbano ulteriormente essere costretti a pagare sulla loro pelle il prezzo ignobile di un sistema di potere inefficiente, corrotto e corruttore, famelico e furfantesco, eppur tanto politicamente potente ed istituzionalmente protetto, le cui gesta infami non risparmiano nessun ente di servizio e tante amministrazioni comunali”.

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