Massimizzare un’esperienza di successo e proiettarsi verso il futuro.
All’orizzonte la costituzione di un Distretto Rurale.
La normativa regionale di riferimento è stata approvata nel 2014 e a breve, entro la fine dell’anno, sarà licenziato dalla giunta regionale il regolamento attuativo.
Il Gal Irpinia non si fa trovare impreparato e si dà la primavera come scadenza per la definizione del comitato promotore e la redazione del progetto da presentare all’ente di Palazzo Santa Lucia con l’obiettivo di intercettare finanziamenti utili al potenziamento dello sviluppo rurale del territorio di riferimento, un territorio che oggi conta 34 Comuni con un bacino di popolazione che supera i 110mila abitanti.
Di questo si è discusso a Grottaminarda nel corso dell’evento che di fatto segna l’avvio delle attività del Gruppo di Azione Locale “Irpinia” presieduto da Giovanni Maria Chieffo sulla nuova strategia così come previsto dalla misura 19 del Psr Campania 2014/2020.
All’incontro, moderato e coordinato dall’assessore comunale di Grottaminarda, Virginia Pascucci, era presente la filiera istituzionale al completo. In sala sindaci e rappresentati di tutti e 34 Comuni che rientrano ne perimetro del Gal, e, ancora, rappresentanti di enti sovracomunali, i livelli provinciali e regionali delle principali associazioni di categoria, fino alla Regione Campania presente con Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura, e Franco Alfieri, capo segreteria del Governatore De Luca.
L’occasione è stata utile anche per presentare la nuova sede del Gal Irpinia che è stata allestita presso il superbo castello d’Aquino di Grottaminarda. A proposito ha espresso soddisfazione il primo cittadino di Grottaminarda, Angelo Cobino: «Diamo – ha dichiarato – il via libera alle attività del Gal Irpinia qui al castello di Grottaminarda ed è per noi motivo di grande soddisfazione. Sono certo che il distretto rurale rappresenterà una spinta a fare bene, dobbiamo vincere grandi sfide sempre sul terreno dell’agricoltura e dell’innovazione. Riusciremo così a trattenere i giovani sul nostro territorio, evitando lo spopolamento». A seguire gli interventi dei presidenti delle comunità montane comprese nel territorio del Gal. «Nei vari incontri tenuti sul territorio – ha dichiarato Carmine Famiglietti, presidente della Comunità Montana dell’Ufita – abbiamo concordato che il Psr dovesse essere la sfida per la crescita delle aree rurali ed è una sfida che intendiamo portare avanti con caparbietà. Ragioniamo in una logica di coerenza territoriale che si trasferisce agli strumenti di programmazione e di pianificazione attivati e da attivare. Tra questi un posto di rilievo lo merita il distretto rurale che rappresenta la sfida che ora abbiamo davanti».
«E’ nostro compito – ha spiegato Marcello Arminio, presidente della Comunità Montana Alta Irpinia – andare incontro alle esigenze dei giovani, alle loro necessità. Bisogna far nascere una nuova cultura per il turismo, una nuova mentalità per l’accoglienza. Dobbiamo dare voce alla nostre pietre, ai nostri luoghi, alle nostre radici, alla nostra storia. Ben vengano, perciò, queste iniziative per far crescere allo stesso tempo la consapevolezza e la speranza. E’ necessario un nuovo modo di intendere lo sviluppo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori che possono contribuire a questo risultato. Sono temi vivi quelli che affrontiamo in questa sede, è nostro dovere farlo se davvero abbiamo a cuore le sorti del nostro territorio».
«Provo oggi – ha così iniziato il suo intervento il presidente del Gal Irpinia, Giovanni Maria Chieffo – una grande emozione nell’avviare la nostra attività sulla nuova strategia coinvolgendo 34 Comuni che mettono insieme la media valle del Calore, la Baronia, l’Ufita, l’Alta Irpinia dando vita ad una comunità molto estesa e caratterizzata da grandissime potenzialità già espresse e comunque da esprimere. La numerosissima presenza di sindaci ed amministratori qui a Grottaminarda è il segnale del nostro radicamento e della grande attesa che c’è rispetto all’azione che inizieremo da subito a mettere in campo. La nostra storia è partita nel 1992 e oggi ci troviamo con un bagaglio di esperienze che abbiamo lasciato sul territorio e che intendiamo mettere a frutto per risultati sempre più lusinghieri».
C’è una traccia da seguire per il presidente Chieffo, una traccia che porta alla costituzione del distretto rurale: «Come Cda – ha spiegato – dopo lunga ed attenta valutazione, abbiamo immaginato che questa esperienza deve essere messa al servizio di qualcosa di più grande. Dobbiamo superare questa esperienza. Tanto è stato fatto, in venti anni è stato ridisegnato il territorio con un numero di aziende cresciuto esponenzialmente. Abbiamo inteso sviluppare la ruralità attraverso la lente della multifunzionalità e ci siamo riusciti Mettere insieme ambiente, paesaggio, i nostri centri storici, i nostri sapori per dare vita ad unico grande attrattore che è il nostro territorio, ma per fare questo il solo Gal non basta. Allora lanciamo una sfida e chiedo agi amministratori di essere testimoni dell’impegno che oggi chiedo alla Regione e all’Europa. Vogliamo essere un fiore all’occhiello per la Regione Campania attraverso il distretto rurale, un’area vasta del rurale che poggia le basi su di un’area omogenea. Noi ci siamo e la platea di questa sera ne è la rappresentazione plastica: ci sono i sindaci, ci sono le associazioni di categoria, ci sono tutte le persone che lavorano a favore del territorio. Questo non è un sogno e io non sono un visionario. Ci sono le condizioni per farlo. A breve creeremo un comitato promotore ed entro la primavera redigeremo il progetto. Non sarà facile, ma ce la faremo. Sono certo che in breve tempo il distretto rurale sarà una realtà».
Sintonia con le aziende di categoria presenti al tavolo. «Fin qui – ha dichiarato Mario Grasso, direttore Cia Campania – c’è stata una grande animazione sul territorio. Dobbiamo partire dalla consapevolezza delle nostre risorse, delle nostre potenzialità. Dobbiamo dare atto che il Psr, partito con molti limiti, è stato modificato e migliorato. I Gal, però, continuano ad apparire monchi perché possono agire solo su di un fondo e gestire le stesse misure del Psr. Ci sono le condizioni per fare di più, per fare cose più grandi. Va fatto un patto per le aree interne con la creazione un’area franca. In questo senso il distretto può essere una leva importante. Bisogna creare e attivare sinergie con l’obiettivo di frenare lo spopolamento di queste aree».
Sui Gal bisogna fare di più e meglio nella prossima programmazione. Lo ha dichiarato Salvatore Loffreda, direttore Coldiretti Campania: «Delle esperienze passate, alcune sbagliate, bisogna farne tesoro per la prossima programmazione. Dovremmo comprendere le ragioni di chi lavora sul territorio prima e non a programmazione fatta. Oggi avere i Gal come succursali degli Stapa non serve a niente. Dare ai Gal la possibilità di gestire le stesse misure del Psr non serve a niente. L’obiettivo è fare dei Gal delle vere e proprie agenzie di sviluppo del territorio».
«Nella fase di avvio dei Gal – ha commentato Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania – ho dichiarato senza mezze misure la mia contrarietà allo smembramento dei territori che spesso è accaduto per motivi incomprensibili alla pubblica opinione. Il territorio del Gal Irpinia continua, però, a conservare una sua coerenza ed omogeneità. E’ per questo che l’ipotesi del distretto rurale è a mio avviso sensata, importante, rilevante per la prospettiva che traccia. Questo territorio può ritrovarsi su obiettivi condivisi. Questo Gal è caratterizzato da una grande esperienza e mostra la capacità di essere riferimento territoriale, di aggregazione territoriale. Da qui si può parlare per arrivare ad un risultato progettuale importante. Sono certo che il management del Gal, insieme alle amministrazioni locali e alle organizzazioni di categoria, potranno dare vita ad un’azione incisiva e caratterizzata da risultati concreti».
«Abbiamo ereditato un Psr che era un disastro e anche la misura 19, quella dei Gal, presentava elementi di grande confusione – ha dichiarato nel suo intervento Franco Alfieri, responsabile della segreteria del presidente della giunta regionale della Campania – prevedendo modifiche anche sostanziali, ad assetti già consolidati. Anche per me i Gal oggi non sono quello che potrebbero e dovrebbero essere sul territorio e per il futuro bisognerà introdurre modifiche importanti. Per ora ho assunto l’impegno di fare in modo che non ci siano ulteriori ritardi nell’impiego dei 108 milioni di euro che sono stati destinati ai 15 Gal campani. Si tratta di un risultato alla nostra portata se consideriamo la velocità straordinaria che abbiamo raggiunto finora Abbiamo raggiunto i target di spesa per la prima volta con mesi di anticipo e questo nonostante Agea. Oggi abbiamo un miliardo di euro in più di richieste rispetto alla dotazione complessiva dello strumento, soprattutto su Pacchetto Giovani e sulla 4.1.1., un segnale di vivacità del settore al quale pensiamo di rispondere, bloccando bandi che non consideriamo utili e provando a trovare risorse ulteriori per queste misure così ambite e per le quali abbiamo assunto l’impegno di chiudere e pubblicare le graduatorie entro la fine di gennaio dell’anno nuovo. Intanto, stiamo lavorando alla nuova programmazione. L’idea è di fare dei Gruppi di Azione Locale delle vere agenzie di sviluppo che sappiano cucire un abito sartoriale addosso al territorio di riferimento perché conoscono le peculiarità del loro territorio. Per essere davvero incisivi dovranno avere maggiore stabilità, maggiori risorse economiche e dovranno fare cose diverse rispetto a quello che fa la Regione. Dobbiamo agire e in fretta per rendere i Gal uno strumento davvero incisivo. In questo senso la caparbietà irpina ha fatto sì che si è arrivati ad una realtà importante, concreta. In questa direzione è giusto sapere che avrete sempre la Regione Campania dalla vostra parte».