Fatture vecchie ora anche di 30 anni, Alto Calore sempre nel mirino

Alto Calore

“La vicenda delle fatture non pagate all’Alto Calore Servizi, vecchie di almeno 30 anni, che stanno arrivando ad alcuni utenti, sta assumendo contorni paradossali e tali da ipotizzare una segnalazione del caso all’Anticorruzione”. Così in una nota la segreteria provinciale Asso-Consum. “Diversi i contatti – si legge ancora – che l’associazione di Avellino sta ricevendo in questi giorni in merito alle ingiunzioni di pagamento da parte della Crearci Srl, la società di riscossione che si è aggiudicata l’appalto per il recupero crediti da parte dell’ACS. Per questo motivo Asso-consum Avellino lancia un invito a tutti gli utenti a contattare immediatamente i propri legali per un consulto preliminare e gratuito. L’associazione, difatti, si è già messa in moto per verificare la legittimità e la legalità di questa bizzarra operazione di recupero crediti. A questo proposito viene chiamato in causa direttamente l’Alto Calore Servizi affinché intervenga per dare spiegazioni rispetto a quanto sta avvenendo, affinchè i cittadini non subiscano l’ennesima vessazione ingiustificata. A quanto pare quello che accade si può ricondurre all’articolo 10 del capitolato di appalto stipulato tra le due società il quale recita: “La commissione fissa, unitaria per cliente, relativa a spese sostenute su partite inesigibili è pari ad euro 50, depurata del ribasso d’asta offerto”. Ora, ad un occhio più attento non sfugge ciò che è accaduto: la Crearci Srl ha offerto un ribasso d’asta pari al 61%, dunque, semplicemente inviando il sollecito di pagamento, avrà diritto ad una somma pari a 19.50 euro. Dunque, più solleciti vengono inviati e maggiori sono gli incassi per la società Crearci, a carico dell’Alto Calore Servizi che, recuperato o no il credito, dovrà pagare comunque”. “L’Asso-Consum Avellino – si legge sempre nella nota – sta già studiando il caso ed intende segnalarlo all’autorità anticorruzione, perché nessuno resti impunito per quello che viene considerato un tentativo di riscuotere denaro in maniera del tutto ingiustificata. Se, difatti, fosse vero che l’ACS paga alla società di riscossione, la Crearci Srl, un importo anche per i crediti non riscossi e non più riscuotibili, allora il danno che l’intera comunità si vedrà costretta a pagare sarà enorme”.

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