Esenzioni ticket sanitari e accertamenti Asl, che caos per gli utenti

Recentemente l’ASL di Avellino ha spedito a migliaia di utenti delle raccomandate AR con le quali chiede il pagamento di prestazioni sanitarie e farmaceutiche usufruite da costoro nell’anno 2014.

In queste missive viene genericamente comunicato all’utente che in base a presunte verifiche effettuate dal sistema tessera sanitaria (STS), su banche dati dell’Agenzia delle Entrate, Ministero del Lavoro e INPS, la posizione reddituale/occupazionale per l’anno 2014 (su redditi 2013) non coincide con quella autocertificata, relativa al codice di esenzione e viene pertanto diffidato a pagare le somme contestate entro il 30/05/2019.

La dicitura è così generica che l’utente continua a sfogliare la missiva, nella speranza di trovare informazioni più chiare e precise.

Ed è qui che si imbatte in un vero e proprio rompicapo, fatto di numeri e lettere dell’alfabeto che a loro volta fanno riferimento a situazioni non ben definite.

La contestazione consiste nella semplice indicazione del codice di esenzione usufruito, mentre il motivo viene individuato con una lettera dell’alfabeto.

L’utente dovrebbe quindi associare il suo codice di esenzione e la sua lettera in una successiva legenda, per poter finalmente scoprire l’effettivo motivo dell’accertamento.

Anche se riesce a risolvere questo complicato rebus, l’utente non riesce ad avere una chiara e netta risposta alla sua domanda.

Pertanto non gli resta altro da fare che recarsi presso il distretto sanitario di competenza per avere maggiori chiarimenti.

Il distretto però riceve solo due giorni a settimana, dalle ore 08:30 alle ore 12:30, e pertanto il nostro utente si ritrova in compagnia di altre decine di persone che come lui, non sono riuscite a decifrare il messaggio criptato.

Dopo aver atteso per ore, con suo sommo stupore e rammarico, scopre che l’impiegato dell’ASL ne sa quanto lui e gli ribadisce le motivazioni indicate nella missiva, così come genericamente indicate nella famosa lettera dell’alfabeto.

Dalle informazioni assunte, è emerso che gli accertamenti sono il frutto di un semplice incrocio di flussi informativi, non sottoposti ad un effettivo controllo da parte dell’uomo.

Tant’è che sono pervenute anche raccomandate per soli 2 euro, dove l’utente è stato costretto a pagare 8 euro di notifica e 5 euro di spese amministrative

Lungi dal voler legittimare condotte fraudolente ai danni della Sanità, non si può fare a meno di segnalare che tale modalità di contestazione viola i principi fondamentali di chiarezza e trasparenza amministrativa e non consente una effettiva collaborazione tra i soggetti interessati.

La contestazione, così come strutturata, è da considerarsi illegittima, in quanto non chiara ed esaustiva.

Le scriventi associazioni e organizzazioni sindacali di categoria hanno predisposto un modulo di contestazione da presentare presso i distretti sanitari di competenza.

Contestualmente sollecitano maggiore chiarezza da parte dell’ASL e dell’Amministrazione finanziaria, affinché l’utente possa ricevere informazioni complete e trasparenti, per assumere decisioni consapevoli, non dettate dal mera minaccia di una sanzione.

SPOT