Cosimo Sibilia verso la presidenza della Figc: ecco cosa può succedere

Un altro irpino potrebbe occupare, dopo 32 anni, la prestigiosa carica di presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Cosimo Sibilia è pronto ad essere il successore del dimissionario Carlo Tavecchio del quale è stato vice-presidente.

Dopo Federico Sordillo, avvocato di Pietradefusi, che fu presidente della Figc dal 1980 al 1986, un altro irpino da domani può essere al vertice del calcio italiano

Non ha avuto esito la richiesta del presidente del Coni, Giovanni Malagò, di rinviare di 90 giorni l’elezione per addivenire a un accordo che potesse garantire compattezza al movimento calcistico. In particolare Cosimo Sibilia ha chiesto di andare alle votazioni per decidere, avendo finora svolto un intenso e importante lavoro per mettere assieme le varie componenti, ottenendo numerosi consensi.

Gli altri due candidati sono Gabriele Gravina e Damiano Tommasi.

I delegati delle varie Leghe (A, B, Lega Pro e Dilettanti) e componenti (calciatori, tecnici e arbitri) parteciperanno alle votazioni, domani, dalle ore 11,30 all’hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino.

La votazione sarà a scrutinio segreto e vi prenderanno parte 275 delegati, secondo questa la suddivisione: Lega serie A con 20 delegati; Lega serie B, 22; Lega Pro, 56; Lega Dilettanti con 90 delegati; atleti (Assocalciatori), 52; tecnici (Assoallenatori), 26; arbitri (Aia), 9 delegati.

I voti dei delegati, però, hanno “peso” percentuale diverso e per la diversa ponderazione di ciascuna delle componenti, è previsto che i 275 delegati esprimano complessivamente 516 voti.

Pertanto, il voto dei delegati della serie A vale 3,09 a fronte del 1,17 di quelli di B, di 1,57 della LegaPro, dell’1,95 della Lnd, dell’1,98 dei calciatori e degli allenatori mentre è dell’1,15 quello dei delegati dell’Aia.
Facendo un pò di conteggi, dunque, è di 61 il peso dei voti a disposizione della Lega A (pari al 12%); è di 26 voti quella di B (5%); 88 per la LegaPro (17%); 176 per la Lnd (34%); 103 per i calciatori (20%), la metà per i tecnici ed infine 10 per gli arbitri (2%).

L’assemblea si costituisce in prima convocazione con i delegati che rappresentino almeno la metà più uno dei voti (ossia 259) ed in seconda convocazione con la presenza di almeno un terzo degli stessi (ossia 172).

In sede di assemblea, lo statuto Figc prevede che l’elezione del presidente federale avviene al primo scrutinio quando un candidato riporti la maggioranza di tre quarti (75%) dei voti validamente espressi dai delegati.

Il quorum poi cala in progressione nelle successivi scrutini: al secondo basta la maggioranza di due terzi dei voti (66%), al terzo basta la maggioranza dei voti (51%).

Superato senza successo il terzo scrutinio, si procede al ballottaggio tra i due candidati che abbiano riportato la piu’ elevata somma percentuale di voti espressi. Viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi.

In caso di mancata elezione del presidente da parte dell’assemblea della Figc, il Coni procederebbe al commissariamento. Spetterebbe alla Giunta nazionale del Coni indicare, eventualmente, il nome del commissario con una delibera approvata dal Consiglio Nazionale. 

SPOT