Centro per l’autismo: la preoccupazione delle famiglie irpine

Ad Avellino e provincia sono stimati da 1600 a 3600 casi di autismo, di cui da 320 a 720 minori di 18 anni, ma i numeri sono in continua crescita.

Attualmente il numero di bambini presi in carico dall’ASL sono ca. 250, con un incremento annuo previsto di oltre 40 casi.

C’è una proposta della sezione avellinese della Associazione Nazionale Soggetti Autistici che è stata sottoscritta in poco tempo da oltre 50 famiglie di bambini e ragazzi autistici della provincia di Avellino, grazie al solo passaparola, ma potrebbero essere diverse centinaia gli interessati.

Sostanzialmente si afferma che il progetto di terapia ABA domiciliare (quello scientificamente più accreditato dall’ISS) finora offerto dall’ASL, pur apprezzabile per certi aspetti, ha iniziato a mostrare gravi insufficienze a causa della carenza di risorse economiche ed umane:
– Bambini piccoli in lista di attesa
– Ragazzi oltre i 12 anni che perdono ogni tipo di assistenza terapeutica
– Bambini presi in carico, ma con un numero di ore di terapia e di supervisione ABA largamente insufficiente

Pertanto, avendo saputo che la regione ha stanziato per l’ASL di Avellino 4mln di euro destinati all’autismo, i genitori riuniti sotto la sigla dell’ANGSA, hanno presentato all’ASL una proposta molto articolata, frutto dell’esperienza diretta da loro vissuta.

Purtroppo uno dei pilastri legislativi su cui si basa la proposta, ovvero la Legge Regionale 26 del 2017, è stata bocciata dal Presidente del Consiglio Gentiloni per motivi che poco chiari ma con evidente riferimento ad un possibile eccesso di spesa.

Ebbene, questa Legge recepiva delle leggi nazionali, che hanno inserito l’autismo nelle patologie LEA (ovvero classificate come “Livelli Essenziali di Assistenza” al pari ad es. del pronto soccorso), quindi le famiglie sono rimaste giustamente  “incazzate” di fronte alla bocciatura del governo stesso.

Probabilmente nella L.R.26/2017 sono stati inserite anche patologie non LEA, ed il governo ha avuto quindila possibilità di bocciarla.

Oltretutto pare che l’ASL di Avellino intenda spendere la maggior parte dei 4mln già assegnati per un centro autismo in Alta Irpinia.
Secondo il gruppo della Associazione Nazionale Soggetti Autistici, questo tipo di struttura non risponde a nessuna attuale esigenza dei soggetti interessati, per cui le famiglie – ma anche il mondo scientifico –  pensano che siano le terapie domiciliari la strada migliore, e che quindi bastino persone qualificate e le abitazioni dove vivono questi ragazzi.

La situazione,  inutile nasconderlo, sta gettando in una cupa disperazione le famiglie che vedono svanire opportunità preziose per i loro figli.

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