C’è poco da festeggiare, il lavoro manca e quel poco che c’è si rischia anche di perderlo

Si terranno domani a Lioni le celebrazioni irpine per il primo maggio, festa dei lavoratori. Cgil, Cisl e Uil tornano a distanza di anni a festeggiare in maniera unitaria. In programma un comizio ed un concerto. Intanto, però, più che una festa, quella del primo maggio per la provincia di Avellino finisce ancora una volta per essere la celebrazione del lavoro che non c’è e che si rischia di perdere. Quest’anno più che mai la situazione è davvero rovente. Lo sciopero della fame dei lavoratori dell’Aias, l’addio della Coop con la vendita dell’ipermercato di via Pescatori ad Avellino, il vicolo cieco in cui sembra essere finita la questione Sirpress (sono oltre cento gli operai ex Almec che attendono di rientrare in fabbrica a Nusco), calano le commesse alla Fca, aumentano le incertezze sull’ex Irisbus ed, infine, il caso dei cosiddetti “invisibili”: più di 150 esodati, molti dei quali senza più ammortizzatori sociali. Dunque, questo è il quadro che fa da sfondo all festa del primo maggio per l’Irpinia.

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