Avellino senza Sindaco: povero Ciampi, ecco chi lo ha aiutato a sbagliare

Hanno fatto a gara nell’aiutarlo a sbagliare.

A pagarne le conseguenze è stato Vincenzo Ciampi, che non è più sindaco di Avellino.

Ma il danno è anche per i cittadini che dovranno sorbirsi una nuova campagna elettorale (già iniziata) e spendere i soldi necessari per lo svolgimento della nuova elezione, in programma il 26 maggio 2019.

Un incarico assunto da Ciampi con l’entusiasmo e l’energia di chi vuole cambiare tutto, rivoltare la città come un calzino, mettere le cose a posto, scongiurare ulteriori atteggiamenti di “padroni del vapore”, evitare i soliti clientelismi, favoritismi.

Portare in cambiamento, insomma, il “nuovo”.

Non aveva fatto i conti con il “vecchio”.

Il nuovo Sindaco, insediatosi in piena estate, s’era tuffato nel mare delle cose da fare con vigore e un pizzico di ingenuità.

Piena fiducia ai dirigenti, ai dipendenti, ai collaboratori trovati nel palazzo di città.

Altrettanta fiducia verso i collaboratori del Movimento, quelli che lo hanno aiutato a commettere errori, attraverso consigli sbagliati e pessima gestione dell’immagine, della comunicazione.

Sarebbe lunghissimo l’elenco delle trappole – più o meno involontarie – piazzate trai suoi piedi.

Non tocca a noi individuare i suoi pessimi amici, i suoi sconclusionati consiglieri. Lo stesso Ciampi se n’è reso conto.

Qualche esempio?

I dirigenti comunali, quelli delle ordinanze scritte male al punto di renderle illegittime.

A proposito di quella anti-inquinamento, il comandante dei Vigili Urbani Michele Arvonio, che ha co-firmato l’ultima in ordine di tempo, resa nulla proprio perchè sottoscritta insieme al sindaco, inizia il tipico scaricabarile.

«L’ordinanza non è stata redatta da me, bensì dal settore Ambiente. Le mie integrazioni hanno solo riguardato un chiarimento legato alle norme per i giorni dispari e quelli pari».

Significa che il settore ambiente ha sbagliato. Non c’è bisogno di traduzioni o interpretazioni. Così pure per i tantissimi atti aggredibili da legali pure alle prime armi.

Proprio quei dirigenti per i quali Ciampi stava iniziando un avvicendamento- Si era accorto che qualcuno non rispondeva alle sue aspettative.

Le cose che non si possono fare e invece si fanno: l’inagibilità del teatro Gusualdo che ancora oggi è aperto al pubblico, tanto per dare un esempio. E altro ancora.

E poi la storia dei manifesti 6×3, le cosiddette vele contro i consiglieri comunali.

Iniziativa smentita da Ciampi e posta in essere da registi pentastellati, con atteggiamento goliardico e scanzonato, scambiando la politica per la festa della matricola.

E ancora le questioni gestite dagli assessori: il servizio mensa, il Ferragosto, quella della gara podistica annullata, i festeggiamenti per il Natale, ma soprattutto la gestione della sua pagina facebook.

Quel post pubblicato, ad esempio, mentre era in corso l’ultimo consiglio comunale, lo scorso 24 novembre. E’ statala ciliegina sulla torta avariata.

Mentre il sindaco cercava di ricomporre la frattura, nell’aula consiliare, attraverso dichiarazioni morbide e accomondanti, sul suo profilo facebook la manina magica inseriva un post con cui il Sindaco Ciampi (titolare della pagina) smerdava i consiglieri comunali.

I quali, con tutta la buona volontà, altro non hanno potuto fare che mandare Ciampi a ca……sa.

 

 

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