Avellino, il paradosso: va a fuoco la metropolitana leggera che non esiste

La metropolitana leggera, quell’opera costata 24 milioni di euro e mai andata in funzione, crea danni alla popolazione di Avellino anche se non esiste.

Momenti di paura in Via Francesco Tedesco, dove sono state installate le centraline elettriche della metropolitana leggera. In quei casotti ricoperti da rovi ed erbacce sono posizionate le strumentazioni necessarie per fare funzionare i mezzi che dovrebbero sostituire gli attuali autobus.

Il paradosso è che la metropolitana leggera non funziona mentre le centraline, a quanto pare, sono regolarmente attivate, tanto da andare a fuoco probabilmente a causa del caldo oppure dell’inesistente manutenzione.

Fatto sta che, dopo alcune esplosioni e poi le fiamme, quelle centraline sono andate distrutte dal fuoco. Un buon movito, un alibi perfetto, per giustificare i ritardi per la messa in funzione della metropolitana leggera che da 20 anni è attesa dalla cittadinanza avellinese.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere l’incendio.

L’opera torna, dunque, a fare parlare di se in una città che riscontra la presenza fastidiosa dei pali per l’installazione della linea elettrica aerea posizionati davanti a balconi o scivoli per i disabili; con i mezzi da anni presenti in deposito ed ormai obsoleti e inadatti all’uso, per i quali sono state pagate pure le rate per l’assicurazione obbligatoria.

Tutto questo (ed altro) si registra ad Avellino dove i problemi di maggiore interessa – secondo sindaco e amministratori – sono le luminarie e i fuochi pirotecnici per il Ferragosto che quest’anno durerà fino a Natale, con un cartellone di eventi da pianificare e soldi da spendere.

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