Avellino dei monumenti dimenticati: e così la mappa diventa mappina

Il proverbio dice: A cavallo donato non si guarda in bocca. Se poi ti accorgi che il quadrupede non ha nemmeno un dente pensi pure: “Ma che razzo di regalo mi hanno fatto?”.

E’ la stessa cosa che si pensa leggendo la delibera commissariale n. 22 dello scorso 15 marzo 2019 avente quale oggetto: “Accettazione donazione spontanea dei Lions club Avellino Principato Ultra di un’opera d’arte da installarsi lungo il Corso Vittorio Emanuele”.

Ma che dono è questo?

Dagli esperti di storia dell’arte ai semplici cittadini, molti sono indignati per tale iniziativa che porta danno più che beneficio alla città.

Un turista che guarda la mappina pensa: questo è tutto il patromonio storico di Avellino?

In effetti, quell’opera offre unapessima immagine del capoluogo che sembra una città di mare, perchè a ben vedersi sembra proprio una laguna, con l’imbarazzante scelta del colore di fondo.

Hanno impiegato tre anni per studiare e realizzare il manufatto che campeggia a centro città: complimenti!

Irpiniaoggi è in possesso dell’atto attraverso cui è stato poi concretizzato il pastrocchio della mappa dei monumenti del capoluogo, realizzata con molti errori e omissioni, tanto da potere effettivamente essere definita una mappina, cioè più piccola o con il contenuto minore rispetto a quello effettivo.

Mancano monumenti importanti, i nomi di altri sono stati modificati, come quello dell’ex cinema Eliseo (monumento quello?), denotando pure scarsa cultura.

Peraltro nella stessa delibera si legge di una opera “di discreto interesse al fine di migliorare l’attività di promozione della città”, insomma niente di eccezionale.

Ma in tale attoemerge che c’è l’approvazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino con nota prot. n. 68977 del 16/10/2018.

Benissimo: vuol dire che pure in quegli uffici nessuno conosce a fondo il numero dei monumenti,le esatte definizioni esatte di quelli contenuti nella mappina.

Peraltro le spese per l’installazione dell’opera “donata” dai Lions sono state a carico del Comune di Avellino, sempre come risulta dalla delibera.

Infatti si legge che viene dato “mandato al Dirigente del Settore Lavori Pubblici ed al Responsabile Unico del Procedimento di porre in essere tutto quanto necessario per la definizione e cantierizzazione della nuova soluzione”.

E ancora un particolare: se i Lions dicono di avere donato l’opera alla città, cosa c’entra la presenza di uno sponsor il cui nome, ultimamente, appare imbarazzante per motivi sportivi, giudiziari, imprenditoriali e altro?

Forse vuole essere pure quello un “monumento”?

Oppure è l’indicazione della sede, degli uffici, di cos’altro? Insomma, che c’azzecca?

E se proprio si voleva dare riscontro al contributo elargito dallo sponsor, perchè farlo sapere al mondo intero e non apporre discretamente una targa a lato del basamento?

La polemica continua.

Intanto vi proponiamo la delibera 22 del 15-03-2019 e soprattutto attendiamo che l’opera venga rimossa o perlomeno modificata.

Il Commissario Prefettizio non si pronuncia?

Priolo evita dichiarazioni ufficiali però era presente all’inaugurazione e soprattutto la delibera porta la sua firma.

 

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