
Ebbene si, avevamo ragione noi: nessuna sanatoria in vista.
Sono validi i ricorsi contro gli autovelox non omologati.
Lasciatecelo dire: siamo stati l’unico organo di informazione, in tutta Italia, ad avere approfondito la notizia che era stata divulgata ieri da giornali e siti web, relativamente alla omologazione degli autovelox e al decreto attuativo del Mit da sottoporre al vaglio dell’Unione Europea.
Nessun documento, invece, risulta inviato a Bruxelles dal Ministero per le Infrastrutture e Trasporti, contrariamente alla notizia enfatizzata dai comandanti delle polizie locali nel cui territorio insistono gli autovelox privi di omologazione: erano intervenuti pomposamente nel plaudire l’iniziativa del Ministero competente.
Preoccupati i sondaci e pure le Prefetture per i pronunciamenti dei Giudici di Pace e dei vari Tribunali italiani che accolgono i ricorsi degli automobilisti, spesso anche con vittoria delle spese legali.
Spaziani e le bufale…
Irpiniaoggi.it è stato l’unico organo di informazione a richiedere il parere ad un esperto in materia, rivolgendosi a Carlo Spaziani, (nella foto qui sotto) che ha immediatamente definito “una bufala” quella notizia solennemente diffusa, smontando puntigliosamente l’intero contenuto del documento (LEGGI QUI) che svolevano inviare all’Unione Europea.
E mentre il Mit (Ministero per le Infrastrutture e Trasporti) ha fatto dietro-front, Irpiniaoggi.it ha reso un servizio frutto di approfondimento della materia, senza ritenere “vangelo” una delle tante veline che inondano le caselle di posta elettronica dei giornali.
Il dietro-front del Ministro
“Sospeso lo schema di decreto che regolamenta l’uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles”: lo comunica, con una nota ufficiale, il Mit Ministero per le Infrastrutture e Trasporti).
Il Ministro Matteo Salvini, vuole ulteriori approfondimenti in merito alla questione che interessa milioni di automobilisti e camionisti che percorrono le strade dove sono disseminate le apparecchiature elettroniche per il rilevamento della velocità (autovelox) e di altre infrazioni (telecamere per accesso alle ZTL, parcometri, telecamere apposte su impianti semaforici).
Con la sospensione del decreto, Salvini ha, di fatto, confermato la possibilità di contestare le multe per coloro che ritengono ingiuste le sanzioni imposte attraverso l’uso di strumenti di rilevamento automatico NON OMOLOGATI.
Utenti sanzionati, ecco cosa fare
In Irpinia ci sono diversi autovelox, da quello posizionato lunga la Variante Est, nel territorio di Atripalda, alle apparecchiature presenti lungo la superstrada per Salerno e nel tratto autostradale Napoli-Bari.
Attenzione: i ricorsi possono essere prodotti anche avverso le sanzioni rilevate con apparecchiature elettroniche che controllano gli impianti semaforici, gli accessi alle Ztl, e pure i parcometri.
Chi riceve una multa deve esaminare il contenuto del verbale di contestazione e verificare le caratteristiche dell’apparecchiatura elettronica indicata, utilizzata per sanzionare l’utente.
Se trattasi di apparecchiatura non omologata (contrariamente a quanto, spesso, viene riportato nel verbale) può produrre ricorso al Prefetto attraverso una procedura gratuita.
In alternativa è possibile rivolgersi al Giudice di Pace competente per territorio per chiedere l’annullamento del provvedimento sanzionatorio comminato attraverso i dati raccolti da una apparecchiatura non regolare.
In tal modo l’utente potrà vedersi rinonoscere anche le spese legali affrontate per richiedere l’annullamento della sanzione e delle spese accessorie, con i costi a carico del Comune che ha emesso il verbale, se il ricorso viene presentato direttamente al giudice di Pace, oppure con le spese a carico della Prefettura che ha non ha accolto l’originario ricorso, con eventuale intervento della Corte dei Conti chiamata a valutare l’operato di chi ha esaminato gli atti.
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