Sciopero della fame, Gallicchio: intervenga Caldoro

Sciopero della fame, Gallicchio: intervenga Caldoro

In riferimento allo sciopero della fame dei sindaci Salvatore Frullone e Salvatore Alaia e degli amministratori locali per protesta contro la soppressione dell’Ospedale di Bisaccia, Pasquale Gallicchio consigliere comunale a Bisaccia e dirigente provinciale del Partito Democratico dichiara: “Di fronte a quanto sta accadendo a Bisaccia e la tensione che si registra in altre zone della provincia, non resta che rinnovare l’appello al presidente della giunta regionale Stefano Caldoro ma in termini e con toni diversi visto che due sindaci, assessori e consiglieri hanno dovuto ricorrere ad un gesto così forte come lo sciopero della fame, che merita rispetto e comprensione, nella speranza di richiamare l’attenzione dei vertici regionali. Dopo aver assegnato deleghe e poltrone può degnarsi di rispondere ai sindaci che tramite un documento gli hanno chiesto un incontro? Inoltre, chi ha ricevuto recenti incarichi della provincia di Avellino in giunta regionale, come il vice presidente Giuseppe De Mita, potrebbe scomodarsi nel dare un cenno di attenzione alla sua Irpinia, visto che fino ad oggi l’unica sua dichiarazione che ho ascoltato è stata in replica alla gestione degli enti? E’ evidente che né da vice presidente della Provincia e né da vice presidente della Regione Campania ha volontà di caricarsi di questioni scottanti. Spero, che voglia dimostrare un atteggiamento diverso rispetto a quanto è accaduto fino a questo momento, anche perché devo ricordare a tutti che fino a qualche mese fa per sostenere la Piattaforma Logistica in Valle Ufita si impegnò nel giro di pochissimi giorni a convocare tutti i sindaci. La Provincia, pur non avendo titolarità come in questo caso per la sanità, divenne il luogo di raduno e coordinamento di tutti i primi cittadini di ogni zona della provincia di Avellino. Il sindaco Frullone venne convocato nel giro di ore per un colloquio diretto con Giuseppe De Mita. Mi dispiace constatare che per l’ospedale di Bisaccia non è stato fatto altrettanto. Forse allora c’erano in ballo i 75 milioni di euro e adesso soltanto problemi da risolvere. A questo punto, dimostri di essere il mediatore di queste zone nella giunta regionale, e faccia incontrare i sindaci con Caldoro”. Sulla decisione di ricorrere ad una dimostrazione estrema Gallicchio non ha difficoltà a ribadire l’intenzione di incatenarsi con altre persone ai piloni del palazzo della Giunta regionale. “Non c’è ripensamento – sostiene Gallicchio – soprattutto di fronte al fatto che sindaci e miei colleghi di maggioranza stanno sostenendo una prova non facile. Lo sciopero della fame è di per sé un atto estremo, a questo, se le cose non dovessero cambiare, di certo si sommerà quello dell’incatenamento a Napoli presso Palazzo S.Lucia, quartier generale di Caldoro. Noi siamo gente con una tradizione di forte attaccamento alla nostra terra e non potremmo mai tollerare di mollare il nostro futuro in mani non sicure. Ci siamo difesi prima dagli errori del centrosinistra e lo faremo adesso senza difficoltà di fronte agli scempi che si stanno per compiere grazie al centrodestra. Mi dispiace soltanto prendere atto che c’è qualcuno che prima stava con Bassolino e ha goduto di potere per cambiare le cose e non lo ha fatto se non proteggendo le solite nicchie e ora sta con Caldoro e pensa di completare l’opera. Spero soltanto che un sussulto d’orgoglio arrivi da tutte le comunità, i partiti e le associazioni. Serve un grande risveglio culturale, politico, sociale l’unico in grado di evitare che prima Bisaccia e poi tutta l’Irpinia possano trasformarsi soltanto in un feudo di conquiste politiche e non certo di conquiste fatte di progresso e sviluppo”.

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