Rifondazione in piazza con gli operai della Fma

Rifondazione in piazza con gli operai della Fma
Rifondazione Comunista al fianco dei lavoratori della Fma di Pratola Serra. “L’esplosione della crisi economica mondiale è dovuta al fatto che per poter vendere le merci prodotte, invece di ridistribuire la ricchezza aumentando salari e diritti sociali, si è operato perché i cittadini s’indebitasser…

Rifondazione in piazza con gli operai della Fma

Rifondazione Comunista al fianco dei lavoratori della Fma di Pratola Serra. “L’esplosione della crisi economica mondiale è dovuta al fatto che per poter vendere le merci prodotte, invece di ridistribuire la ricchezza aumentando salari e diritti sociali, si è operato perché i cittadini s’indebitassero – dichiara il segretario Tony Della Pia -. La crisi è dunque l’esito delle politiche che hanno prevalso negli ultimi trent’anni, che hanno precarizzato e impoverito i lavoratori e ridotto lo stato sociale, vale a dire l’accesso a beni essenziali, come la salute, la casa, la pensione, l’istruzione. La teoria per cui questi beni andavano privatizzati, perché il mercato avrebbe fatto meglio, ha avuto esiti devastanti. La crisi economica s’intreccia inoltre ad una gravissima crisi ambientale, che rende indispensabile politiche che ridistribuiscano la ricchezza e insieme cambino i modelli di produzione e consumo. In irpinia gli effetti sono drammatici, tutti i distretti industriali mostrano inesorabili segni di cedimento, l’utilizzo della cassa integrazione ha raggiunto proporzioni oltre il livello di guardia, tante sono le aziende fallite come la Cablauto o con grandi problemi di sopravvivenza, la conseguenza è che migliaia di lavoratori e lavoratrici insieme alle loro famiglie, cadono in uno stato di precarietà economica che in molti casi rischia di diventare povertà. In questo contesto sono particolarmente preoccupanti le condizioni in cui versano l’aziende dell’indotto FIAT, tra cui la F.M.A. di Pratola Serra, dove nei primi quattro mesi dell’anno le giornate lavorative sono state solo 22, con una media di 5.5 giorni al mese e per il futuro non si prospetta nulla di positivo. Le politiche industriali proposte fino ad oggi per rilanciare questo stabilimento sono inefficaci, è necessario rivendicare con forza che presso questa fabbrica vengano prodotti motori ecologici di piccola cilindrata, oggi realizzati prevalentemente all’estero. E’ insopportabile continuare a permettere che FIAT ottenga finanziamenti pubblici, mentre de localizza in paesi dove il costo della mano d’opera è più basso perché minori sono le tutele e i diritti dei lavoratori; per questo pensiamo che il futuro di questo stabilimento vada legato ad una vertenza Nazionale che miri a modificare le strategie industriali del gruppo. Contemporaneamente consideriamo non più rinviabile mobilitarsi per contrastare le politiche del Governo Berlusconi che peggiorano la crisi economica e aumentano gravemente l’ingiustizia sociale. Con questi obiettivi, aderiamo alla manifestazione che si svolgerà venerdi 17 a Pratola Serra, mentre nel pomeriggio dalle ore 17.30 saremo impegnati in un’importante Assemblea Pubblica presso il centro sociale Samantha Della Porta alla quale parteciperà anche una delegazione d’operai FIAT Auto di Pomigliano D’Arco, convinti che questa giornata di lotta possa rappresentare l’inizio di una stagione di rivendicazioni necessarie per unificare le vertenze aperte sul territorio e rilanciare un nuovo modello di sviluppo anche nella nostra terra”.

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