Preziosi a Galasso: via Gabrieli dall’Acs

Preziosi a Galasso: via Gabrieli dall’Acs

Dall’opposizione chieste le dimissioni del manager della società Avellino Città Servizi. A sollecitare la rimozione di Amedeo Gabrieli è stata la II Commissione Consiliare, presieduta dall’avv. Massimo Preziosi. A seguire vi proponiamo la nota giuntaci in redazione a firma dell’avv. Preziosi:
“La Commissione, preso atto che nella seduta del Consiglio Comunale del 30/06/10 il capogruppo del PD dott. La Verde Stefano ha rivolto un’interrogazione al Sindaco avente ad oggetto l’assunzione a tempo determinato di n. 7 lavoratori da parte di Avellino Città Servizi (ACS), sottolineando il fatto che il Sindaco aveva, a lui personalmente, dichiarato per ben tre volte di non saperne nulla e che nello stesso contesto il predetto aveva chiesto formalmente le dimissioni dell’Amministratore Delegato (AD) dell’ACS “per aver travalicato le sue specifiche competenze ed abusato dei suoi poteri”; considerato che secondo notizie ufficiali lo spazzamento delle strade comunali, per cui l’ACS ha proceduto ad assumere attraverso il lavoro interinale n. 7 addetti, costituisce una componente dei servizi che i Comuni dovranno continuare a gestire fino al 31/12/10 secondo le attuali forme procedimentali e cioè attraverso la società A.S.A. (cfr art. 11, 2° ter, del DLvo 195/09); ritenuto che l’art. 18 del D.L. 18/06/2008 convertito in Legge n. 103 del 06/08/08, stabilisce che le società di capitale a titolo partecipazione pubblica (qual è l’ACS) che gestiscono i servizi pubblici locali devono osservare per il reclutamento del personale i principi di cui all’art. 35 del DLvo 165/01: a) mediante avviamento degli iscritti alle liste del collocamento ai sensi della legislazione vigente per le qualifiche ed i profili per i quali è richiesto il solo requisito della scuola dell’obbligo (non sembra che per lo spazzamento in esame occorra possedere i requisiti di studio superiore alla scuola dell’obbligo); b) secondo procedure di reclutamento in casi diversi da quello indicato alla lett. a) che si conformano ai seguenti principi, 1) adeguata pubblicità delle selezioni e modalità di svolgimento che garantiscano l’imparzialità ed assicurino economicità e celerità di espletamento anche con sistemi automatizzati di preselezione, 2) adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali, 3) rispetto delle pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici, 4) composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza delle materie di concorso con esclusione di componenti dell’Organo di direzione politica dell’Amministrazione, di rappresentanti sindacali ovvero designati dalle associazioni professionali: secondo il citato art. 18 il reclutamento del personale deve in conclusione rispettare i principi di trasparenza, pubblicità ed imparzialità. Il ricorso al lavoro interinale utilizzato per i lavoratori assunti da un’agenzia di lavoro e messi a disposizione dell’ACS è avvenuto con la specifica elusione dell’art. 28 dello Statuto approvato il 16/07/08 con delibera di C.C. n. 64 ed ha prodotto: a) l’inosservanza delle disposizioni cogenti per le società completamente pubbliche nell’assunzione di personale, provocando danni per gli aventi diritto perché vengono disattese le liste di collocamento e le procedure selettive ad evidenza pubblica, b) un aggravio di spesa in quanto al costo contrattuale della prestazione occorre aggiungere una maggiorazione a favore dell’agenzia del lavoro. Considerato, inoltre, che l’utilizzo di lavoratori subordinati nei termini innanzi indicati è causa di responsabilità amministrativa e contabile per il dirigente che ha stipulato i contratti stessi, si rileva, ancora, che l’attività svolta da parte degli operatori dell’ACS rientra certamente in quella di spazzamento e raccolta dei rifiuti così come definiti dal DLvo 152/06 e che, pertanto, mancano del tutto i requisiti richiesti per svolgere tale attività previsti dal medesimo decreto. Infine suscita molte perplessità la prospettazione che il pagamento delle prestazioni dei lavoratori dovrebbe avvenire utilizzando avanzi di bilancio della società senza una preventiva procedura di autorizzazione della spesa: i fondi utilizzati dall’ACS provengono dai cittadini di Avellino che conferiscono al Comune il pagamento di quanto dovuto secondo criteri predeterminati. Rilevato che il capogruppo del PD ha richiesto formalmente le dimissioni dell’amministratore delegato dell’ACS senza che a questa richiesta sia stato dato alcun seguito; ritenuto che appare opportuno anche sulla base di tale richiesta di invitare il Sindaco a revocare l’incarico allo stesso “per aver travalicato le sue specifiche competenze ed abusato dei suoi poteri”; considerato ancora che le assunzioni a tempo determinato da parte dell’ACS non rispondendo agli indicati criteri di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza, devono essere revocati, non potendo il relativo impegno di spesa gravare sul bilancio comunale per le ragioni prima indicate, invita il Sindaco ad attivare le procedure per la revoca immediata dell’assunzione dei suindicati lavoratori, anche per l’oggettiva impossibilità di accesso alle schede individuali degli stessi e di controllo della data di ottenimento della qualifica poi utilizzata per l’assunzione”.

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