Poste, i sindaci in attesa minacciano di consegnare le fasce

LA MOBILITAZIONE – E’ la settimana decisiva per scongiurare la chiusura definitiva degli sportelli postali periferici a monoperatore. E’ scattato il fatidico conto alla rovescia, e si susseguono incontri e proposte tra le comunità colpite dalla scure della spending review postale per salvare gli uffici di Poste Italiane sul territorio che un piano nazionale di razionalizzazione ha deciso di sopprimere. Si oppongono invece con tutti gli strumenti legali a disposizione amministratori e citt…

LA MOBILITAZIONE – E’ la settimana decisiva per scongiurare la chiusura definitiva degli sportelli postali periferici a monoperatore. E’ scattato il fatidico conto alla rovescia, e si susseguono incontri e proposte tra le comunità colpite dalla scure della spending review postale per salvare gli uffici di Poste Italiane sul territorio che un piano nazionale di razionalizzazione ha deciso di sopprimere. Si oppongono invece con tutti gli strumenti legali a disposizione amministratori e cittadini. E’ pioggia di ricorsi alla Adoc. Si mobilita il popolo irpino che non ci sta a subire altri tagli e penalizzazioni. E soprattutto non ci stanno i primi cittadini ad accettare supinamente una decisione che sarà fonte di disagio ulteriore per le comunità che amministrano e di preoccupazione perché in questo modo si pone pure una questione di sicurezza sociale che non si può affatto sottovalutare. Stamattina il sindaco di Venticano, Luigi De Nisco, incontrerà il direttore di filiale di Poste Italiane, Umberto De Michele, Sono ore di febbrili trattative. Intanto i sindaci dei borghi investiti dallo tsunami dei tagli minacciano di consegnare le fasce tricolori. “Non possiamo assistere a una desertificazione pianificata- tuona Pasquale Giuditta, battagliero sindaco di Summonte e coordinatore del movimento civico per salvare le agenzie postali minori-. Non si possono operare tagli scellerati sulla pelle della povera gente e delle fasce sociali più svantaggiate. Noi non ci stiamo e faremo di tutto per evitare questa soppressione indiscriminata. Hanno colpito nel mucchio”.

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