Ospedale Bisaccia, Gallicchio: non ci rassegneremo

Ospedale Bisaccia, Gallicchio: non ci rassegneremo

BISACCIA – “Non ci faremo sconfiggere dalla rassegnazione. Nonostante le promesse non mantenute dobbiamo vincere la battaglia a difesa della sanità perché è in gioco il futuro dell’Alta Irpinia. Non possiamo permettere la cancellazione di questa terra”. Con queste parole Pasquale Gallicchio, consigliere comunale di Bisaccia e dirigente provinciale del Partito Democratico interviene sulla questione della chiusura dell’Ospedale di Bisaccia.
“Se qualcuno pensa di usare un colpo di spugna per cancellare l’ospedale di Bisaccia e quello di S.Angelo dei Lombardi si sbaglia di grosso. Non abbiamo più la pazienza di aspettare. Il vice presidente della Regione Campania, Giuseppe De Mita, il presidente della Commissione Sanità Michele Schiano ed altri rappresentanti regionali dimostrino che gli impegni assunti a favore dell’Alta Irpinia siano mantenuti. Adesso basta con questo teatrino dei comportamenti: da una parte ci sono loro con le rassicurazioni e gli inviti a stare tranquilli e dall’altra il commissario Florio che procede in direzione opposta. Si assumano decisioni nell’interesse delle comunità. Ciò significa dare a Bisaccia un pronto soccorso con posti letto di degenza medico-chirurgica a cui si possono aggiungere altri reparti e servizi”.
Sulla questione dei costi della sanità che spesso alcuni consiglieri regionali di maggioranza usano come giustificazione ai tagli Gallicchio replica: “Anche qui basta con questa storia. Il centrosinistra ha la responsabilità di non aver messo fine negli anni con scelte precise alla situazione di Bisaccia ma il centrodestra ha avuto e ha ancora la possibilità di mettere a punto un piano per l’Irpinia che cancelli i ritardi del passato. Credo, invece, che il napolicentrismo vince e i rappresentanti irpini di maggioranza in giunta e consiglio regionale siano distratti da altre vicende.
Anche perché non hanno denunciato e alzato la voce di fronte al fatto che in questo piano ospedaliero mentre chiude Bisaccia e si affossa S.Angelo dei Lombardi, si salvano molti ospedali più piccoli dei nostri in provincia di Napoli, Caserta e Salerno. Forse per alcuni ospedali in queste province il peso di alcuni esponenti politici e della camorra è così forte da impedire un risanamento anche sanitario? Quanto sta accadendo è la dimostrazione di come non ci sia più mastice tra gli eletti nelle istituzioni regionali e nazionali e il territorio, le esigenze delle comunità”.
In Alta Irpinia si respira aria di grandi emergenze su tutti i fronti. “Per l’Alta Irpinia – sottolinea Gallicchio – serve una classe politica e partitica di nuova generazione. Quando non si è presenti fianco a fianco alle comunità in difficoltà, quando non si è in grado di costruire risposte di opposizione a scelte scellerate allora il livello di allerta è alto e un rinnovamento della politica si rende immediato. Come non riconoscere nelle sofferenze dell’Irpinia un senso di abbandono della politica, che abituata a dare soluzioni con il solo denaro e non con le idee lungimiranti a cui si uniscono le risorse, oggi appare lontana, chiusa nelle sedi di partito e nelle sedi istituzionali. Bisaccia, appare come il simbolo del disagio irpino. Chiude l’ospedale, per carenza di risorse regionali il centro prima infanzia non riapre, così come il centro disabili, gli anziani vengono accuditi per un’ora a settimana. Siamo all’assurdo.
E questo accade in ogni comunità e a pagarne sono soltanto i cittadini più deboli. Tutto ciò oltre a farci indignare ci deve far capire che questo è il momento di rialzarsi e lottare per impedire che i nostri paesi vengano cancellati”.
Sull’impegno a favore della causa ospedaliera Gallicchio afferma: “Sarò con la mia gente ad Avellino affianco ai sindaci che andranno in Prefettura e promuoverò a Bisaccia presso la sede del Partito Democratico un incontro tra tutti i coordinatori dei circoli dei paesi dell’Alta Irpinia e Baronia per mettere a punto una serie di iniziative di supporto alla lotta che si sta consumando a difesa del diritto alla salute in Irpinia”.

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