Napoli, 12° anniversario: l’esercito ricorda il colonnello Calò

Napoli, 12° anniversario: l’esercito ricorda il colonnello Calò

NAPOLI – Domenica prossima in piazza Calò, sarà celebrata la commemorazione del 12° anniversario della morte del Colonnello Carmine Calò, medaglia d’oro al valor militare “alla memoria”. A fare gli onori di casa sarà Martino Melchionda, sindaco di Eboli, con il saluto dell’Esercito Italiano, alla vedova signora Maria Pepe, guidato dal generale di brigata Guido Landriani, vertice del Comando Militare Esercito “Campania” con sede in Napoli. Gli onori militari saranno resi da una schierante con trombettiere della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” di Caserta. Il colonello Calò era nato a Gesualdo il 7 maggio 1950, dopo aver conseguito il diploma di perito aziendale aveva abbracciato la carriera militare, diventando ufficiale dei carristi e successivamente ufficiale specialista di elicotteri. L’eccellente servizio e la conoscenza delle lingue straniere consentirono al tenente colonnello Calò di partecipare a numerose iniziative diplomatiche in Libano negli anni ottanta, nella ex Jugoslavia come Osservatore militare della Comunità Europea e successivamente alle missioni come osservatore dell’Onu, in India e Pakistan. Infine a kabul in Afghanistan dove svolgeva l’incarico di Rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite nell’ambito della missione “UNMSA” (United Nations Special Mission Afghanistan). Durante questa missione in un momento molto delicato per le relazioni diplomatiche, visti i numerosi attentati contro alcune sedi diplomatiche, mentre effettuava regolari controlli insieme ad un collega francese, fu mortalmente ferito il 22 agosto 1998, in un vile attentato di sconosciuti che aprirono il fuoco contro i rappresentanti delle Nazioni Unite. In tale occasione, considerando il comportamento tenuto, che lo portò fino al sacrificio estremo, fu concesso al tenente colonello Carmine Calò la promozione al grado di colonnello e la medaglia d’oro al valor militare “alla memoria”.

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