Lavoro irregolare, Famiglietti: in Irpinia è emergenza

“Le indagini condotte dalle forze dell’ordine sulle condizioni dei lavoratori in provincia di Avellino dimostrano che l’Irpinia è ormai pervasa dal fenomeno del lavoro nero in tutti i settori produttivi. Nonostante i controlli siano ormai ridotti al minimo, ogni ispezione mette in luce grandi e piccole irregolarità che non lasciano alcun dubbio, sulla diffusione del fenomeno”. E’ il commento dei Antonio Famiglietti, segretario organizzativo della CGIL di Avellino a seguito dei riscontri effettua…

“Le indagini condotte dalle forze dell’ordine sulle condizioni dei lavoratori in provincia di Avellino dimostrano che l’Irpinia è ormai pervasa dal fenomeno del lavoro nero in tutti i settori produttivi. Nonostante i controlli siano ormai ridotti al minimo, ogni ispezione mette in luce grandi e piccole irregolarità che non lasciano alcun dubbio, sulla diffusione del fenomeno”. E’ il commento dei Antonio Famiglietti, segretario organizzativo della CGIL di Avellino a seguito dei riscontri effettuati dagli organi ispettivi in alcune aree della Provincia.
“La condizione è insostenibile – osserva Famiglietti – soprattutto in virtù del fatto che le ispezioni sono sempre più ridotte. Nonostante ciò le irregolarità parziali o totali a danno dei lavoratori sono all’ordine del giorno. Ciò ci spinge a pensare che con una maggiore efficacia e capillarità dei controlli avremmo un quadro drammatico sul versante del lavoro nero. Come CGIL denunciamo la necessità di ristrutturare il sistema dei controlli, valutando la latitanza del Cles che da mesi non si riunisce, la riforma degli ispettorati che tarda ad approdare ad un sistema definitivo e le sempre più esigue risorse di cui dispongono gli organi ispettivi e le forze dell’ordine deputate a tale servizio. Anche il tavolo in Prefettura, con l’istituzione dell’osservatorio sul lavoro nero da anni ormai non produce alcuna azione di contrasto e prevenzione a tale fenomeno dilagante e chiediamo al Prefetto di Avellino di attivare nuovamente l’istituto presso il quale discutere in maniera organica delle azioni da attuare sia sul versate della prevenzione che su quello dei controlli. Abbiamo contezza – aggiunge la CGIL con il segretario organizzativo – di un fenomeno molto più ampio rispetto ai riscontri delle forze dell’ordine. Le vertenze in tal senso sono numerose e al fenomeno del lavoro nero o irregolare si abbina spesso l’altra grande piaga del mercato del lavoro e cioè la totale assenza di regole in materia di sicurezza, con i lavoratori che non hanno alcuna tutela in merito. E’ un riscontro – dice Famiglietti – che la CGIL di Avellino ha verificato anche nel corso delle numerose assemblee di questi giorni per presentare l’iniziativa della Carta dei Diritti. Sempre più lavoratori in Irpinia mostrano preoccupazione e denunciano condizioni di inosservanza delle norme sulla regolarità contributiva, retributiva e in materia di sicurezza. Si tratta di una condizione generalizzata a tutta l’Irpinia che di fatto determina pericolosissime situazioni, perché da un versante il sommerso non assicura il normale gettito fiscale, dall’altro si assiste a un impoverimento del mercato del lavoro, con una sperequazione tra lavoratori”.
La denuncia della CGIL di Avellino continua: “Riteniamo che l’Irpinia viva una fase di vera e propria di emergenza lavoro nero che necessita di una risposta immediata da parte delle istituzioni – conclude Famiglietti – la Cgil continuerà a denunciare piccole e grandi situazioni di irregolarità, senza far mancare il proprio apporto in termini di proposta e di fattiva collaborazione con le istituzioni, sollecitando il massimo impegno per contrastare un fenomeno che destrutturalizza ancor di più il mercato del lavoro e penalizza in particolar modo le figure professionali più deboli e di per se meno garantite”.

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