L’Alto Calore batte cassa: da recuperare 60 milioni di euro

Da recuperare ci sono tanti soldi, qualcosa come 60 milioni di euro. Tutti crediti pregressi – alcuni risalenti anche anni Novanta – che soprattutto oggi più che fare comodo, potrebbe risultare una vera e propria manna dal cielo per le casse dell’Alto Calore, oramai quasi vuote: la società di Corso Europa non riesce a far fronte al pagamento sia degli stipendi che delle fatture dei fornitori e delle aziende che intervengono sui guasti. Si batte cassa all’Alto Calore – dunque – e lo si fa dopo aver finalmente ottenuto il via libera alla gara europea per l’affidamento della riscossione finita nelle pastoie dei ricorsi alla magistratura amministrativa. La società che ha vinto l’appalto – la Crearci srl di Napoli – sta già operando e i solleciti di pagamento – a seconda dell’importo si possono avere anche comode rateizzazioni – sono arrivati già a destinazione. Nel marasma delle morosità finiscono tutti: utenze domestiche, enti pubblici, aziende private. I crediti da recuperare si fermano al 2015. Per quelli, invece, degli ultimi due anni l’Alto Calore procederà con risorse interne. Ma diversi sindaci hanno già storto il naso all’arrivo della comunicazione della Crearci: in molti comuni – infatti – il rapporto con l’Alto Calore è di debiti e crediti. “Pagheremo quando da Corso Europa salderanno anche i nostri conti” – dicono alcuni amministratori locali. “E’ un’operazione importante – ha chiarito il presidente Lello De Stefano – in linea con quanto chiesto alla società proprio dall’assemblea dei sindaci e così come sancito nell’accordo con i sindacati sulle questioni riguardanti la liquidità della società”.

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