Insetti nei menù: 4 italiani su 10 sarebbero disposti a mangiare il ‘cibo del futuro’

  • Un’indagine condotta da Doxa per Rentokil Initial ha rivelato che oltre il 40% degli italiani pensa che gli insetti potranno rappresentare uno dei cibi del futuro, in particolare i giovani tra 18 e 34 anni. Meno convinta la fascia degli over 55
  • 4 italiani su 10 si dimostrano aperti all’assaggio e 7 su 10 credono che un’alimentazione a base di insetti potrebbe avere degli effetti benefici e nutrienti sul nostro organismo
  • L’unica preoccupazione per il 73% degli intervistati è per le norme igieniche e sanitarie di produzione di questi alimenti

Cibo buono e di qualità. È questo binomio che da sempre rappresenta l’Italia a tavola, con la sua inconfondibile cucina ricca di varietà e tradizioni gastronomiche regionali che hanno saputo, e sanno tuttora, conquistare i palati più esigenti dovunque nel mondo. E se pasta e pizza non potranno essere mai davvero sostituiti nella nostra alimentazione, gli italiani cominciano tuttavia a confrontarsi anche con il novel food, che porta sulle nostre tavole nuovi alimenti, tra cui insetti e aracnidi come cavallette, grilli, coleotteri, bruchi e scorpioni.

Gli insetti, ad esempio, sono alimenti ecosostenibili e ricchi di proteine e sono sempre più considerati come il vero cibo del futuro. Ma se al posto del tradizionale cappone natalizio, e dell’immancabile duo lenticchie-cotechino della notte di San Silvestro, gli italiani trovassero un menu a base di insetti? Rentokil Initial, azienda leader mondiale in disinfestazione e derattizzazione e in servizi per l’igiene, ha commissionato una ricerca[i] a Doxa proprio per indagare il sentimento degli italiani rispetto all’entomofagia.

Dall’indagine è emerso che oltre il 40% degli italiani ritiene che gli insetti possano essere uno dei cibi del futuro e sono in particolare i giovani tra i 18 e i 34 anni a dimostrare maggiore apertura (49%) contro il 63% degli over 55 che pensa che gli insetti non saranno mai accettati come alimenti in Italia.

Questa disponibilità degli italiani ad accogliere il novel food non è solo teoria, ma si conferma anche nell’assaggio. Difatti, 4 italiani su 10 mostrano un’apertura: trovando cibi a base di insetti nel menu del ristorante, il 19% li assaggerebbe incuriosito dal gusto, mentre il 21% sarebbe stupito e indeciso se assaggiarli.

Secondo uno studio condotto dalla FAO nel 2013, oltre ad essere ecosostenibile grazie alla facile reperibilità della materia prima, un’alimentazione a base di insetti è anche nutriente e ricca di proteine, grassi buoni, calcio, ferro e zinco e in generale più salubre rispetto a quella ‘tradizionale’.

L’Osservatorio Rentokil ha indagato anche su questo aspetto e ha chiesto agli italiani cosa pensano degli effetti per la salute derivanti da questa particolare alimentazione, indipendentemente dal fatto che desiderino o meno assaggiare gli insetti. A sorpresa, 7 italiani su 10 pensano che cibi a base di insetti possano avere effetti benefici e fornire nutrienti utili al nostro organismo.

Nonostante la riconosciuta ecosostenibilità di cibi a base di insetti, secondo il 73% degli italiani la produzione degli stessi richiederebbe maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, e il 55% è molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti ad uso alimentare.

In attesa di vedere se davvero scatterà questa rivoluzione nel piatto, il Parlamento Europeo ha introdotto – già dallo scorso 1° gennaio 2018 – nuove regole per la vendita di nuovi prodotti alimentare, quindi anche degli insetti. Inoltre, la normativa europea si sta evolvendo per restare al passo con i tempi e saper rispondere anche ai dubbi posti dai nuovi trend alimentari.

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