Indagine Mesoghea, presentati i risultati del workshop

Indagine Mesoghea, presentati i risultati del workshop

Sono stati presentati questa mattina, attraverso un workshop svoltosi nell’aula magna dell’Istituto agrario “De Sanctis” di Avellino, i risultati dell’indagine sui fabbisogni di formazione ed innovazione delle Pmi campane del settore enogastronomico condotta dall’equipe del Polo formativo regionale Mesoghea. L’indagine è culminata nell’individuazione di due specifiche figure professionali: Tecnico superiore per il marketing e per l’organizzazione delle vendite e Tecnico superiore per l’organizzazione del turismo integrato. “Quella che abbiamo accettato è una vera e propria sfida, qualcosa di innovativo per il Mezzogiorno – ha dichiarato in apertura dei lavori, moderati dal giornalista Annibale Discepolo, Lorenzo Corona, presidente di Asforin, ente capofila del progetto Mesoghea -: affidare ad un folto raggruppamento di enti, istituzioni ed associazioni, riuniti in un organismo di rete, un’indagine in linea con le necessità del territorio e delle aziende, i cui risultati avranno come sbocco due corsi di formazione (da 1200 ore ciascuno, 800 ore di aula e 400 di stage, partiranno in autunno, ndr) per le due figure professionali individuate”.
“Entro due anni si prevede una ripresa dei consumi – ha aggiunto Michele De Simone, dirigente scolastico del De Sanctis -. Le nostre aziende devono farsi trovare pronte. I due corsi in via di attivazione si tradurranno in un’occupazione stabile presso le maggiori aziende del settore enogastronomico o in consulenze occasionali presso le aziende minori. Un’opportunità concreta per tanti giovani”.
“Bisogna sfatare il luogo comune secondo il quale nel settore delle produzioni agricole non c’è bisogno di figure professionali qualificate – ha evidenziato la sociologa Monia Calia presentando i dati numerici emersi dall’indagine (vedi documento di sintesi allegato, ndr) -. I nostri ‘giacimenti enogastronomici’ sono il primo fattore di attrazione turistica. Possedere un sito internet non è sufficiente per la promozione della propria attività”.
Il prof. Antonello Santini dell’Università Federico II si è soffermato sulle core-competences dei due profili individuati, mentre Antonio Errichiello, responsabile procedimento dei poli Ifts Regione Campania, ha evidenziato la necessità di coordinare l’offerta del polo formativo enogastronomico con l’offerta degli altri poli formativi regionali, in particolare quello turistico.
Eugenio Pomarici, Università Federico II Napoli, ha ricordato che un percorso Ifts, in Campania, non può essere rappresentato da un “copia e incolla” del programma di un master della Bocconi: “Va costruito un percorso formativo originale, calato nella realtà nella quale si va ad operare e che privilegi, nel caso di specie, il marketing operativo. I tecnici che si andranno a formare avranno un ruolo di supporto alla struttura manageriale dell’azienda nella configurazione dell’offerta merceologica. I due tecnici superiori sapranno valorizzare i piccoli budget, impareranno l’uso avanzato degli strumenti informatici, svilupperanno capacità di problem setting e di problem solving. Ma dovranno anche sviluppare un’educazione al gusto: bisogna saper parlare di prodotti di alto livello in contesti di alto livello”.
Alfonso Tartaglia, dirigente dello Stapa-Cepica, ha fornito dati improntati all’ottimismo: “Nonostante la crisi, numerose aziende continuano ad investire sulla cultura del verde. Sono aumentate le richieste di finanziamento per agriturismo, fattorie didattiche e centri benessere naturali. Lo spazio tradizionale della cantina viene arricchito da sale degustazione, sale lettura, spazi per lo sport ed il benessere. Si moltiplicano, insomma, le strategie per catturare l’eno-turista. Resta il problema di un’agricoltura senescente. Bisogna invogliare i giovani a non abbandonare l’agricoltura. Qualcosa finalmente si muove. Ci sono bandi ad hoc con incentivi per il prepensionamento degli anziani e l’inserimento di giovani nella stessa attività. Le richieste di contributi pervenute finora sono già 300”.
Presente anche Rosetta D’Amelio, neoeletta al Consiglio regionale della Campania: “Ho scelto di lavorare nella Commissione Agricoltura e Politiche comunitarie perché ritengo che il futuro della nostra provincia si giochi proprio su questo terreno. I poli formativi possono offrire una concreta opportunità di sviluppo e di lavoro, soprattutto alle donne. Il turismo di nicchia è il turismo del futuro. In Irpinia abbiamo tante Calitri da promuovere e valorizzare. Bisogna crederci”.
Numeri importanti anche quelli forniti da Giuseppe Solimine, assessore provinciale alla Formazione: “In Regione ci sono 250 milioni di euro da spendere in formazione, di cui 18 destinati già in partenza all’Irpinia. Sono soldi da spendere con oculatezza, utilizzando presidii d’eccellenza come l’Istituto agrario. Bisogna trasmettere la cultura del fare, sviluppando al contempo una cultura dell’accoglienza”.

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