Immigrati: “Prefettura ed Asl organizzino piano sanitario ad hoc”

AVELLINO – Il primario del reparto di Malattie Infettive del Moscati di Avellino ha rimarcato l’allarme già lanciato dalla CGIL di Avellino diverse settimane fa, riguardo alla necessità di garantire il massimo controllo sullo stato di salute dei numerosi immigrati giunti in provincia di Avellino ed attualmente ospiti in numerosi comuni irpini. “Le dichiarazioni del primario Acone – dice Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della CGIL di Avellino – aumentano le preoccupazioni cha …

AVELLINO – Il primario del reparto di Malattie Infettive del Moscati di Avellino ha rimarcato l’allarme già lanciato dalla CGIL di Avellino diverse settimane fa, riguardo alla necessità di garantire il massimo controllo sullo stato di salute dei numerosi immigrati giunti in provincia di Avellino ed attualmente ospiti in numerosi comuni irpini. “Le dichiarazioni del primario Acone – dice Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della CGIL di Avellino – aumentano le preoccupazioni cha avevamo già avanzato, soprattutto alla luce dell’allarme internazionale riguardo al diffondersi di nuove pericolose malattie. Quando evidenziammo la necessità di un piano sanitario ad hoc per gli immigrati fummo derisi e sbeffeggiati oltre ad essere “rassicurati” riguardo all’adozione di tutte le misure sanitari necessarie. Alla luce delle dichiarazioni del direttore del centro malattie infettive, riteniamo che le rassicurazioni non erano fondate su dati di fatto e ribadiamo la richiesta di attuare un piano sanitario capillare ed accurato. E’ evidente – continua Petruzziello – che le responsabilità oltre che le competenze dello screening da attuare la più presto sono tutte in capo alla Prefettura ed all’Asl e chiediamo che alla prossima riunione in seno alla Prefettura venga presentato un piano dettagliato di come la struttura sanitaria intenda monitorare la salute degli immigrati, la loro condizione fisica, come si intende assicurare la dovuta assistenza e scongiurare la diffusione di eventuali patologie infettive. Ogni immigrato – osserva Petruzziello – ha diritto ad essere seguito da personale sanitario, come dichiarato dal primario e chiediamo anche ai sindaci di non coprire le mancanze delle strutture deputate ai controlli, ma di chiedere con maggiore decisione l’intervento delle strutture sanitarie, in funzione del loro potere che li individua come massima autorità sanitaria locale sul territorio, anche nell’interesse dei propri concittadini”.

SPOT