Iaquinto: “Malattie gastrointestinali e cancro al fegato, prevenzione e cure”

L’argomento è di rilevante attualità: oggi 29 e domani 30 novembre 2019 si parlerà delle malattie gastrointestinali, cirrosi e cancro al fegato nel corso del convegno in programma al Viva Hotel di Avellino con la partecipazione e il contributo di esperienza di numerosi specialisti del settore. (LEGGI QUI)

Ne abbiamo parlato con i promotori dell’iniziativa.

Prof. Gaetano Iaquinto, lei è il Responsabile Scientifico di questo Congresso mentre lei, Dott. Massimiliano Fontana, è uno del Presidenti.

Perché un Convegno sulla Rettocolite Ulcerosa e sul Morbo di CROHN?

Sono ,queste, due malattie infiammatorie croniche intestinali di cui si conosce molto sugli aspetti clinici e sulle indagini diagnostiche ma poco si sa sulle cause che le determinano.

Quali sono i farmaci per la cura di queste malattie?

Un ventaglio di farmaci sono oggi a disposizione del Medico:  Mesalazine, Steroidi, Immunosoppressori, Farmaci Biologici. Tutti sono utili per mantenere in remissione la malattia ma nessuno di questi le guarisce definitivamente.

Per quale motivo?

Perché si cura il processo di infiammazione ma non  la causa che ha provocato la malattia che è ancora sconosciuta.

A che punto è  la ricerca?

Da 20 anni circa si sta studiando il ruolo del microbiota intestinale in queste malattie. Un ceppo citotossico di Escherichia-coli è stato individuato nel Morbo di Crohn cui si è dato il nome AIEC. Questo ceppo ha la capacità di penetrare nelle cellule intestinali, entrare nei macrofagi e provocare il rilascio delle citochine infiammatorie responsabili del danno cronico.  Molti laboratori di recente nel mondo e noi con il CNR  e il Moscati di Avellino, con l’Anatomia Umana della SUN stiamo valutando l’effetto di alcune molecole sulla eradicazione di questi Escherichia-coli citotossico. Questo è uno spiraglio unico per la guarigione definitiva della malattia.

Perché anche un Meeting su cirrosi non virali ed epatocarcinoma?

Si conoscono molto bene le cirrosi da virus B e C non quelle autoimmuni, metaboliche, biliari primitive da emocromatosi e da Wilson. Tutte possono portare al tumore del fegato come quelle virali. E’ importante conoscerle e sorvegliarle.

Quale cirrosi non virale è quella più emergente?

La cirrosi da NASH. Pazienti obesi, diabetici, iperlipidemici hanno un alto rischio di sviluppare una cirrosi metabolica.

Quali i meccanismi di sorveglianza per prevenire o diagnosticare in tempi brevi il tumore in questi pazienti?

Una ecografia annuale con elastosonografia e pochi esami di laboratorio rappresentano oggi lo spettro delle indagini per una diagnosi precoce.

Quali consigli dietetico-terapeuti per questi pazienti?

Mantenere il peso nei giusti limiti con una dieta corretta, praticare esercizi fisici, curare al meglio il diabete e l’iperlipidemia, evitare gli alcolici.

Una volta diagnosticato il tumore del fegato, quali le opzioni terapeutiche? 

La termoablazione delle lesioni tumorali rappresenta oggi il percorso terapeutico che da 5 anni stiamo portando avanti alla Clinica Santa Rita di Atripalda insieme al Prof. Antonio Giorgio

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