E’ fuga dagli ospedali irpini: si va fuori per farsi curare

Gli irpini scelgono sempre di più gli ospedali fuori provincia e fuori regione per farsi curare. Lo rivela l’Istat che ha rielaborato i dati sull’emigrazione ospedaliera forniti dal ministero della Salute. L’indice irpino resta sempre alto, tra i più elevati in Campania e molto al di sopra della media nazionale che è di 8,22. Il dato registrato nel 2016 in provincia di Avellino è di 12,25. Leggermente sotto Caserta e Benevento, ma molto al di sopra rispetto a Napoli e Salerno. Indicatori che misurano  lo stato di salute della sanità irpina, ma anche la fiducia che gli utenti ripongono sia negli specialisti che nelle strutture sanitarie della nostra provincia dove a pesare negli ultimi anni è stato il blocco del turnover che ha ridotto all’osso l’organico dei plessi ospedalieri ed ha frenato anche le attività di quei pochi centri di eccellenze che si erano strutturati nell’ultimo decennio. Dagli interventi chirurgici di svariata natura – in modo particolare quelli ortopedici – ai casi più gravi come i tumori fino alla riabilitazione compresa la lungodegenza. Adulti, ma anche pazienti pediatrici: centinaia gli irpini alla prese con i cosiddetti viaggi della speranza. E, ad oggi, la situazione non appare di certo migliorata. Ai deficit degli ultimi anni si aggiungono ora anche due questioni per niente secondarie: da un lato il cronico sovraffollamento dei punti di emergenza, dall’altro i nuovi piani di riorganizzazione degli ospedali che sono tuttora al centro di un braccio di ferro tra management sanitario e sindaci.

SPOT