Delegato ministro Giannini al De Luca. L’UdS contesta piano scuola

AVELLINO – Ieri, venerdì 7 novembre, duemila studenti di Avellino hanno contestato presso l’istituto d’arte De Luca, il capo della segreteria tecnica del Miur, Francesco Luccisano. Il delegato della Giannini è venuto, questa mattina ad esporre “la buona scuola”, il piano scuola proposto appunto dal ministro dell’istruzione Giannini e da Renzi. “Un progetto che – si legge nella nota dell UdS di Avellino – nonostante abbia alcuni elementi puntuali e marginali positivi, vengono utilizzati d…

AVELLINO – Ieri, venerdì 7 novembre, duemila studenti di Avellino hanno contestato presso l’istituto d’arte De Luca, il capo della segreteria tecnica del Miur, Francesco Luccisano. Il delegato della Giannini è venuto, questa mattina ad esporre “la buona scuola”, il piano scuola proposto appunto dal ministro dell’istruzione Giannini e da Renzi. “Un progetto che – si legge nella nota dell UdS di Avellino – nonostante abbia alcuni elementi puntuali e marginali positivi, vengono utilizzati da Renzi per nascondere attraverso belle parole provvedimenti strutturali gravissimi che gli studenti hanno deciso di non far passare in silenzio.Inoltre una grave mancanza che si evidenzia all’interno della proposta è il diritto allo studio, unico vero strumento per risolvere il problema della dispersione scolastica, arrivata al 17%.
Il Governo vorrebbe addirittura finanziarizzare le misure di contrasto alla dispersione, permettendo ai privati di lucrare su quello che dovrebbe essere un diritto.Come per noi è assurda la valutazione di insegnanti e studenti secondo falsi criteri di merito: rifiutiamo un’idea di scuola basata sulla competizione, sia tra gli studenti che tra i docenti, in quanto la scuola deve essere un luogo di cooperazione tra tutti i soggetti per il rilancio culturale del Paese. Contrastiamo l’idea di scuola come progettificio nel quale l’ insegnante che è più concorde al volere del Preside-manager e organizzando più progetti riceve uno stipendio maggiore, così il ruolo della didattica diventa sempre più marginale e viene in pratica abolita la libertà di insegnamento.Ci sembra paradossale anche la soluzione data per evitare la dispersione scolastica, ossia far diventare la nostra scuola un luogo utile per le industrie per sfruttare gratis la manodopera, siamo convinti quindi che bisogna ripensare completamente l’ idea dello stages nelle scuole a favore della formazione dello studente. Vogliamo mettere in evidenza anche e soprattuto la totale assenza di democrazia da parte del Governo come anche nella consultazione online; nel referendum online vi sono domande impostate senza dare possibilità di modificare realmente i pilastri della riforma, come la stessa Giannini ha dichiarato, non ci si può esprimere infatti su privatizzazione e meritocrazia, ma semplicemente concordare globalmente su tutte le proposte della buona scuola.Ma anche come quello che si è verificato oggi durante l’assemblea, a porte chiuse, all’interno dell’artistico, in cui abbiamo nuovamnete avuto la conferma di trovarci davanti un governo che ha dimostrato una totale mancanza di democrazia e di disponibilità ad accoglierele proposte gli studenti, che spegne i microfoni quando sente interventi scomodi e pilota gli interventi.In seguito, dietro le presioni esercitate dagli sudenti una delegazione formata dai rappresentanti di ogni scuola della città ha ottenuto un’incontro con il delegato del Miur discutendo sulle criticità che gli studenti volevano sottolineare, purtroppo l’incontro non è risultato proficuo poichè ci sono stati concessi pochi minuti in cui non si è potuto raggiongere un reale confronto.
Non lasceremo che la consultazione sia un’operazione demagogica e di facciata, con un formato fuorviante, anche perché siamo forti di proposte interessanti e utili alla scuola e ai lavoratori. Il 14 novembre ci sarà lo sciopero sociale nazionale in cui contesteremo ancora una volta un governo che continua ad operare tagliando i fondi sulla legge di stabilità e ad escluderci da ogni decisione.Il nostro futoro non è uno slogan”, conclude la nota.

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