De Cesare, un anno dopo: “Dispiaciuto, seguo con dolore l’Avellino e la Scandone”

A un anno di distanza dal suo disimpegno dalle società di calcio e basket che gestiva con la sua Sidigas, Gianandrea De Cesare è tornato a parlare ai microfoni della stampa, in occasione dell’udienza del Riesame, chiesta per lo sblocco dei 97 milioni di euro sequestrati dagli inquirenti.

“Seguo con dolore le vicende dell’Avellino e della Scandone e sono dispiaciuto per quello che è accaduto. Sono rimasto in silenzio per rispetto di chi sta indagando, mi dispiace se qualcuno pensa che mi sia nascosto. Il senso di colpa mi accompagna, penso che avremmo potuto fare meglio con entrambe le società.

La Scandone? Sono uno dei suoi primi tifosi, quanto accaduto non è dipeso da me, non sempre si è padroni del proprio destino. Il futuro della Scandone? Non gestisco io la Sidigas, non dipende da me”, ha dichiarato l’ingegnere napoletano.

Sull’Avellino, ora gestita dal suo “rivale” nel ramo energetico, Angelo D’Agostino: “L’Avellino, indipendentemente da chi la gestisce, deve essere la squadra della città e deve portare avanti il suo percorso nella miglior maniera possibile e col massimo impegno. La recompra? Non posso esercitarla in questo momento e fare previsioni è sbagliato”, ha concluso De Cesare.

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