Corsi Oss: i chiarimenti del ministero e della Regione Emilia

In attesa della risposta della’assessorato alla Formazione della Regione Campania Severino Nappi ci pensa l’assessore alla Formazione professionale della Regione Emilia-Romagna, Patrizio Bianchi, a far chiarezza sulla vicenda degli attestai OSS sollevata da Confimprenditori. L’assessore Bianchi per liberare l’orizzonte da qualsiasi dubbio, ha scritto di proprio pugno una lettera indirizzata, tra gli altri, agli assessorati regionali della Sanità, della Formazione e Lavoro e delle Politiche sociali di tutta Italia per precisare che la Regione Emilia Romagna: «non approva (con finanziamento pubblico) né autorizza (a libero mercato) attività formative per Oss in altri territori regionali », ha chiarito Bianchi, «Le attività formative per Oss sono affidate tramite atti formali di approvazione o di autorizzazione, solo ed esclusivamente ai propri Enti di formazione accreditati e sono realizzate nel territorio regionale».
A mettere la parola fine sulla vicenda anche una nota ufficiale della Ministro della salute Renato Balduzzi in cui si ribadisce che “ Il Ministero della Salute, Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, non ha mai autorizzato alcun corso di Operatore socio sanitario e pertanto mette in guardia ogni cittadino a frequentare corsi di Operatore socio sanitario al cui termine vengono consegnati attestati del Ministero della Salute.  Il Ministero infatti non può autorizzare alcun corso poiché la competenza esclusiva é delle Regioni. Al Ministero sono giunte alcune segnalazioni di attestati di Operatore Socio Sanitario rilasciati , al termine di corsi a pagamento organizzati in cosiddette “scuole” dislocate su tutto il territorio nazionale. Gli organizzatori di queste attività formative millantano una“autorizzazione del Ministero della Salute” per i corsi di Operatore socio sanitario derivante da una apposita nota del 23 aprile 2010. Tale nota e’ falsa. Il Ministero della Salute non appena avuta notizia del rilascio di titoli falsi di Operatore socio sanitario ha interessato il Comando Carabinieri  per la Salute (NAS) il quale ha svolto indagini  in tutta Italia, portando le questioni rilevate all’attenzione di numerose Procure della Repubblica”.
Soddisfatta parzialmente la presidenza di ConfImprenditori. “Ora tocca solo alla regione Campania fare chiarezza con atti ufficiali e non solo con interviste . Intanto speriamo che con questi chiarimenti – afferma il presidente Gerardo Santoli- la tratta delle illusioni di tanti giovani della nostra provincia possa venir meno e invitiamo anche gli enti irpini privati e pubblici coinvolti nella vicenda a cessare l’attività sia di reclutamento sia di tirocinio avviata in provincia. Da parte nostra al fine di tutelare gli enti di formazione ns. iscritti ma soprattutto gli allievi “raggirati” invitiamo gli stessi ad inviare un’istanza agli organi preposti . Le istanze contribuiranno a chiarire se i titoli rilasciati siano validi e spendibili sull’intero territorio nazionale”.

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