Clinica Malzoni, l’appello di SEL

AVELLINO – “La clinica Malzoni rappresenta da decenni, per generazioni di avellinesi e di  irpini, un presidio di assistenza sanitaria, professionalità, capacità di innovazione e ricerca scientifica. Un presidio che va difeso, per garantire ai pazienti la continuità dell’assistenza e delle prestazioni sanitarie, e un futuro  ai circa cinquecento lavoratori il cui posto è legato al destino della struttura. Per questo ci uniamo all’appello di quanti, a partire dalle organizzazioni sindacal…

AVELLINO – “La clinica Malzoni rappresenta da decenni, per generazioni di avellinesi e di  irpini, un presidio di assistenza sanitaria, professionalità, capacità di innovazione e ricerca scientifica. Un presidio che va difeso, per garantire ai pazienti la continuità dell’assistenza e delle prestazioni sanitarie, e un futuro  ai circa cinquecento lavoratori il cui posto è legato al destino della struttura. Per questo ci uniamo all’appello di quanti, a partire dalle organizzazioni sindacali, in questi giorni si stanno mobilitando”. E’ quanto affermano in una nota congiunta, il Responsabile Welfare di Sinistra Ecologia Libertà Rita Labruna, e il coordinatore cittadino di SEL Roberto Montefusco.
“Al tempo stesso – proseguono – non si può non osservare come in questa vicenda Regione, Asl, Comune di Avellino, non abbiano fatto nulla per evitare una condizione che oggi costringe tutti a rincorrere un’emergenza, scaricando responsabilità nella logica di un’inaccettabile autoassoluzione. Si ha la sensazione che ormai questa città e questa provincia, in tutti i settori in cui si produce business economico, siano terra di conquista di speculatori e portatori di interessi poco trasparenti, di gruppi privati operanti nel settore sanitario che stanno determinando attacchi alla sanità pubblica e alla sanità privata di eccellenza. Si tratta di un fatto ancora più inaccettabile perché la speculazione avviene sulla vita e il diritto alla salute dei cittadini, e in primo luogo di quelli più deboli. La difesa di un sistema sanitario efficiente, che garantisca diritti e qualità delle prestazioni oggi appare totalmente distante dallo sguardo e  dalle priorità di una politica che taglia risorse e riduce i servizi, che continua a considerare la sanità come terreno di costruzione di consenso clientelare. Va riaffermato con forza che la sanità non può essere il luogo degli “affari” e delle speculazioni, e occorre rimettere al centro il diritto costituzionale alla salute e all’assistenza”, conclude la nota.

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