Casapound a Nusco, dibattito culturale su Francesco Cecchin

Casapound a Nusco, dibattito culturale su Francesco Cecchin

Il Direttivo Provinciale di CasaPound Italia vi porta all’attenzione il resoconto del delicato dibattito culturale svoltosi all’interno della gremita sala consiliare del Comune di Nusco, intitolato “Francesco Cecchin 31 anni senza giustizia”. Il Presidente Provinciale irpino Valerio Criscuoli dichiara agli organi di stampa: “Siamo soddisfatti della manifestazione e dell’ospitalità del Sindaco Giuseppe de Mita, che ringraziamo per il suo intervento e per la disponibilità al dialogo costruttivo e soprattutto per essersi fatto garante per l’organizzazione del prossimo dibattito, aperto soprattutto a tutta la sinistra, affinché l’odio ideologico sia cancellato con il dialogo e il confronto culturale”.
Il convegno ha riportato alla luce il dramma di Francesco Cecchin, il giovane militante del Fronte della Gioventù, assassinato a Roma ben trentuno anni fa. I lavori si sono svolti in un clima di serenità, nonostante la tematica fosse incentrata su una vicenda giudiziaria che dopo ben 31 anni non ha scritto la parola giustizia. CasaPound ha impostato le linee guida del discorso sul totale rigetto verso la violenza e l’odio, rispondendo ai vari episodi d’intolleranza con il sorriso sulle labbra e le tante azioni sociali, ricreative e culturali svolte nell’interesse del popolo italiano. Il direttivo ringrazia gli intervenuti per aver partecipato al libero confronto, costruendo un’analisi storica e politica su quegli anni, definiti di piombo. Si è aperta, quindi, una discussione sulla difficile storia del Movimento Sociale Italiano, grazie alla presenza di esponenti come Massimo Abbatangelo, deputato missino per quasi 30 anni, oggi dirigente de La Destra di Storace, di Giovanni D’Ercole, capogruppo del Pdl in consiglio comunale ad Avellino ed Ettore De Conciliis, presidente regionale campano della Giovane Italia. Inoltre, è stato prezioso l’intervento di Marina Simeone, fondatrice dell’associazione “Generoso Simeone” di Benevento, che ha rispolverato il Dossier Francesco Cecchin e la sua assurda vicenda giudiziaria. In seguito, Luca Lezzi, responsabile regionale della cultura per Cpi, ha ricollegato la violenza di ieri con quella dei nostri giorni, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia proprio a Napoli, con un militante ferito da ben cinque coltellate, durante il corteo del Primo Maggio. Mentre Simone Di Stefano, vicepresidente nazionale di Cpi, ha lanciato un chiaro messaggio di pacificazione tra la gioventù, invitando soprattutto le istituzioni a condannare gli episodi di brutalità, cercando in tal modo di vivere la politica senza odio per evitare un’inutile spirale di violenza. Interessante l’analisi di Walter Manzella, dirigente del Fronte della Gioventù irpino, che ha ricordato il clima vissuto in passato e ha portato i saluti della famiglia Cecchin, commossa dall’impegno di tanti giovani che all’epoca dei fatti non erano nemmeno nati, ma che hanno raggiunto Nusco, da tutta la Campania, spinti dalla voglia di onorare la memoria di un diciassettenne ucciso dall’odio politico.
Infine, il presidente Criscuoli, soddisfatto per la riuscita dell’evento, illustra le prossime iniziative: “Vogliamo ricordare Francesco con l’intitolazione di strade a suo nome sul tutto il territorio provinciale, infatti, abbiamo già presentato, tramite Giovanni D’Ercole, una richiesta al Comune di Avellino e prossimamente la invieremo al Sindaco Giuseppe De Mita e a Donato Cataldo, Primo cittadino di Aquilonia”. “Siamo davvero felici- conclude il presidente provinciale- di aver riportato in primo piano quella tragedia, parlando ai tanti giovani presenti, invitandoli a cercare sempre il confronto e non lo scontro contro chi la pensa in maniera differente”.

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