Boom di colf e badanti, a lavoro ora anche donne italiane

Negli ultimi anni il lavoro domestico in Italia e in Europa ha acquisito sempre maggior rilevanza, facendo fronte all’invecchiamento demografico, da un lato, e alla crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro, dall’altro. Considerando il progressivo calo della spesa pubblica per la famiglia e l’assistenza, le famiglie si trovano ad essere il fulcro del sistema nazionale di welfare, con più responsabilità che benefici. Questo il quadro che emerge da una ricerca Domina (Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico, firmataria del CCNL sulla disciplina del lavoro domestico) realizzata dalla Fondazione Leone Moressa presentato stamane a Roma. Nel 2015 presso le famiglie italiane sono assunti in regola 886.125 lavoratori domestici (57,6% Colf, 42,4% Badanti). Dal 2007, il numero complessivo è cresciuto mediamente del 42%. Secondo le stime Domina, considerando anche i lavoratori irregolari si supera la soglia di 1 milione di lavoratori domestici, a sostegno delle famiglie. Continua a prevalere l’Est Europa, ma negli ultimi anni molte donne italiane che prima non lavoravano sono entrate (o rientrate) nel mercato del lavoro, specialmente nel lavoro domestico. Si tratta in prevalenza di lavoratori non qualificati (97%) ma con molti anni di esperienza (85% oltre 3 anni).

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