Alta capacità, Lengua: “Si faccia scelta di campo per l’Irpinia”

AVELLINO – Il Partito Democratico irpino esprime pieno apprezzamento nei confronti del Ministro Giarda per la responsabilità dimostrata nella vicenda dell’Alta Capacità ferroviaria Napoli-Bari e della cancellazione della stazione Irpinia richiesta espressamente ed inopinatamente dalla Regione Campania. “L’apprezzamento – afferma il segretario provinciale Caterina Lengua – si lega alla seconda opportunità che il governo offre alla comunità della provincia di Avellino di avere un proprio terminal lungo la direttrice del Corridoio VIII, l’asse internazionale dello sviluppo economico nei prossimi decenni.
Se la decisione scellerata della Regione Campania di modifica del progetto originario, decisione apparsa contraddittoria ed incomprensibile perfino alla Rete Ferroviaria Italiana, oltre che allo stesso governo, come è emerso dalle parole di Giarda, al momento non ha ancora prodotto conseguenze nefaste per il nostro territorio, lo si deve in primo luogo alla prudenza della Rfi, che “ha comunicato la sospensione di ogni attività e la necessità di conoscere le definitive determinazioni per la stessa regione” ed in secondo luogo alla responsabilità dell’esecutivo nazionale, che esige chiarimenti ulteriori dal governo campano, soprattutto in ordine alla volontà delle istituzioni locali di aderire al progetto di variante a valere sugli impegni già assunti e ratificati dalla precedente giunta di centrosinistra.
Appaiono infatti discutibili e pretestuose le ragioni addotte dalla giunta Caldoro per sostenere la richiesta di escludere l’Irpinia dal tracciato della ferrovia Napoli – Bari. “Ridurre tempi di percorrenza, costi e tempi di realizzazione”, queste le motivazioni accampate, che non reggono soprattutto se si considera che l’asse ferroviario ha tra i suoi scopi principali quello di riconnettere al “corridoio europeo dello sviluppo” aree industriali e comunità locali, soprattutto nelle zone interne, nel contesto di un collegamento logistico tra i due mari, lungo la direttrice est-ovest.
Così come risulta ormai giustificato l’allarme lanciato dal Pd irpino nelle scorse settimane, dopo aver approfondito i diversi atti prodotti dalla giunta regionale, in particolare il nuovo protocollo d’intesa con Rfi e governo, privo, peraltro, del dovuto e indispensabile coinvolgimento delle amministrazioni territorialmente interessate. Avevamo sollecitato una mobilitazione istituzionale, che oggi si impone anche grazie alla nuova opportunità che il governo garantisce, recuperare lo strappo regionale. Ma non è tutto. Le parole del Ministro hanno fatto chiarezza sulla responsabilità esclusiva in capo alla regione di un tentativo di cancellazione dell’Ufita, quindi dell’intera provincia di Avellino, dal tracciato dell’Alta Capacità, condotto con determinazione e fredda lucidità da una giunta che aveva dato sin qui prova in ogni settore della sua azione di governo della sua “benevolenza” per la terra d’Irpinia, dai servizi primari e secondari alle infrastrutture, dalla ripartizione dei fondi europei alle risorse naturali . Ci si limita qui solo a citare gli accordi con la Regione Puglia sull’incremento dei trasferimenti idrici in spregio all’allarme sul depauperamento idrico in corso lanciato dall’Ato e dalle Province di Avellino e Benevento. Il governo regionale non può continuare a prendere in giro la nostra popolazione e le speranze dei nostri giovani in un futuro di crescita e opportunità, l’aspirazione delle nuove generazioni all’affermazione individuale e sociale.
La verità – prosegue la Lengua – è che i rappresentanti della giunta regionale non hanno la forza, l’autorevolezza e perfino la volontà di tutelare gli interessi della comunità Irpina. E chiarezza è stata fatta anche rispetto agli insulti che erano stati in maniera maldestra riservati a chi aveva lanciato l’allarme, accusato nelle scorse settimane di “…non aver saputo leggere le carte…”. Le deboli e frettolose rassicurazioni che il vicepresidente dell’esecutivo Caldoro si era premurato di far giungere all’opinione pubblica irpina sul mantenimento della stazione Ufita, mentre nelle stesse ore pubblicamente si esprimeva fiducia nella realizzazione della “collegata” piattaforma logistica, oggi appaiono destituite di ogni fondamento alla luce delle dichiarazioni che il Ministro Giarda ha depositato agli atti del Parlamento, imponendo ( a tutti) i responsabili atti conseguenti.
E’ stata, infatti, la Regione e non altri a chiedere la modifica del tracciato e l’esclusione dell’Irpinia, si ribadisce. La giunta regionale ha avanzato la proposta di variazione alla tratta Apice-Orsara di Puglia, deliberando una prima volta un protocollo d’intesa orientato in questa direzione, confermandola indirettamente in un successivo deliberato che, pur rimarcando altre modifiche, rinvia nel complesso degli indirizzi della progettazione esplicitamente al protocollo d’intesa che predispone la variazione. Non basta offendere chi mette in discussione il senso di una delibera per cambiare la realtà di una volontà di soppressione formale e sostanziale.
Tutto ciò è però abbastanza per trarre alcune conseguenze, soprattutto per chi dentro l’esecutivo e il Consiglio regionale ricopre un ruolo. E’ più che sufficiente perché si facciano le scelte conseguenti e quelle scelte vengano mantenute nel tempo! La gente irpina si aspetta che si faccia una scelta di campo tra la linea Caldoro disvelata dalla richiesta di soppressione della stazione Ufita, e la decisione di schierarsi con amministratori locali e forze politiche, sociali e rappresentanze istituzionali in una mobilitazione mirata a far tornare sui propri passi il governo regionale.
Il Pd irpino – conclude la Lengua – rilancia la mobilitazione sociale già annunciata, preparandosi a coinvolgere nella battaglia anche le province vicine, interessate dal passaggio dell’Alta Capacità ferroviaria”. Lunedì in via Tagliamento, presso il Coordinamento del Partito Democratico ad Avellino, il segretario provinciale Caterina Lengua, il gruppo dirigente ed i componenti del Comitato si riuniranno nuovamente per discutere degli ulteriori sviluppi della vicenda. In quella sede saranno assunte le decisioni necessarie a portare avanti la mobilitazione in tutte le sedi, con l’obiettivo di veder restituita alla provincia di Avellino la sua ferrovia, il suo terminal, il suo futuro.

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