Alta capacità e Pavoncelli, D’Addesa: “Regione sempre più lontana”

VALLATA – “Gli organi di stampa odierni hanno offerto ampi spazi a due notizie che riguardano in maniera forte ma negativa la nostra provincia, il nostro territorio provinciale e precisamente le dichiarazioni del Ministro Giarda circa la modifica del tracciato della linea ferroviaria dell’Alta Capacità Napoli-Bari e quindi della soppressione della prevista stazione ferroviaria in Valle Ufita nonchè la sentenza del Tar Lazio che rigetta il ricorso proposto dall’Ato contro la realizzazione del raddoppio della galleria Pavoncelli che porta l’acqua dell’Irpinia in Puglia.
La soppressione nel progetto della localizzazione della stazione dell’Alta Capacità in Valle Ufita , se non vado errato in agro Santa Sofia del Comune di Flumeri, è un fatto molto grave per la nostra provincia anche perché la determinazione è stata concordata con la Regione Campania che purtroppo noi irpini sentiamo sempre più lontana dai nostri bisogni e dalla nostre esigenze”. E’ quanto afferma Erminio D’Addesa, ex presidente del consiglio provinciale di Avellino.
“Durante la Presidenza De Simone 2004-2008 furono molte le riunioni politiche e tecniche tenute in Provincia per illustrare la bontà, la fattibilità e la necessità della realizzazione della stazione dell’Alta Capacità in Valle Ufita e che videro la partecipazione sia dell’allora Assessore regionale ai trasporti Cascetta sia del Governatore Bassolino . Ore ed ore, giornate intere a parlare, a discutere, a confrontarsi, a proiettare slide (…se potessero parlare le mura della Sala Grasso di Palazzo Caracciolo) per poi giungere a questo magro bottino per l’Irpinia; rimanere, si spera per il momento, con un pugno di mosche in mano.
La stessa amarezza si prova rispetto alla protervia della Puglia e dell’ Acquedotto Pugliese di procedere al raddoppio della Pavoncelli che dovrebbe portare ala duplicazione della quantità di acqua da dare alle popolazioni ed alle attività agricole ed industriali pugliesi senza alcun vantaggio per i territori irpini ma cosa ancor più grave senza alcun concorso nelle strategie decisionali della “governance dell’oro azzurro” che sgorga dalle montagne irpine.
L’Irpinia è praticamente considerata una colonia pugliese per quanto riguarda l’acqua e la Puglia fa il bello ed il cattivo tempo anche ora che è amministrata da Niki Vendola ed in tutto questo le istituzioni regionali campane non prendono alcune iniziative per cercare di riequilibrare tanti anni di iniquità gestionale. D’altronde quale aiuto potrebbe venire da Napoli se la stessa Regione Campania contribuisce a scippare all’Irpinia la stazione dell’Alta Capacità a Santa Sofia in Valle Ufita ? L’Irpinia è troppo distante da Napoli e non può soffrire e morire per il “napolicentrismo” e quindi bisogna riprendere seriamente il discorso dell’ “Altra Regione” ; bisogna fuoriuscire dal sistema regionale imperniato su Napoli capoluogo e pensare ad un’altra Regione prima che gli “amici napoletani “(sic!) tornino all’assalto per portare i loro rifiuti in Irpinia con la realizzazione di qualche mega-discarica.
La creazione di una nuova Regione – conclude D’Addesa – non deve essere intesa come una forma di separatismo o di neo-leghismo delle zone interne della Campania ma è e vuole essere solamente una sorte di legittima difesa per tutelare l’ Irpinia dalla prepotenza ma anche dallo snobismo di Napoli e dei napoletani”.

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