Amato e i falsi diplomi: “Condannato mediaticamente, assolto dalla Giustizia vera”

“Ennesima dimostrazione di quanto possa essere esiziale il processo mediatico, di quanto possa ingiustamente colpire la vita delle persone, di quanto questo aberrante e sgradevole strumento possa, senza giustificazione, ledere irrimediabilmente la reputazione delle persone e gravemente compromettere l’attività imprenditoriale e commerciale da queste svolta”.

A sottolineare questo è Biagio Amato, il professionista coinvolto nel giudizio per i cosiddetti diplomi falsi che venivano venduti da un ex collaboratore della Cisl presso gli uffici del sindacato di Via Circumvallazione di Avellino. (LEGGI QUI)

Prosegue Amato, fondatore e direttore di Campus Academy: “Il Tribunale di Avellino, nella sua composizione collegiale, ha da poco pubblicato il dispositivo della sentenza relativa al processo imbastito in conseguenza dei servizi mandati in onda da Striscia la notizia e dal suo inviato Luca Abete, su presunti falsi diplomi che mi vedevano imputato di corruzione e falsificazione di atto pubblico.

Poi la considerazione molto amara espressa da Amato: “Dopo essere stato condannato prima ancora che si svolgesse l’unico processo che la Repubblica italiana conosca, davanti all’unico giudice deputato a celebrarlo, il Tribunale di Avellino, con coraggio, mi ha assolto perchè i fatti non sussistono”.

La sentenza è stata emessa, ieri pomeriggio, dal Tribunale di Avellino (presidente dott. Roberto Melone, a latere Francesca Spella e Viviana Centola) dopo una lunga camera di consiglio.

La pubblica accusa, rappresentata dal PM Antonella Salvatore aveva chiesto 7 anni di reclusione per Antonio Perillo e 5 anni e mezzo per Biagio Amato,  accusati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio nonché di falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale.

Quattro anni e mezzo di reclusione per Antonio Perillo, ex collaboratore della Cisl Scuola.

Piena assoluzione per Biagio Amato, rappresentante legale del Campus Accademy, perché il fatto non sussiste.

“La formula è quella più ampia – sottolinea ancora Amato – quella che elimina ogni dubbio, quella che stabilisce che non sono adesso, e non sono mai stato, un corruttore, e che non sono ora, e non sono mai stato, un falsificatore di atto pubblico”.

L’amarezza lascia poi spazio ai sentimenti: “In questo momento mi va solo di ringraziare i miei avvocati, Giuseppe Saccone e Gerardo Di Martino, per l’impegno profuso e per la perseveranza con la quale hanno sostenuto le mie ragioni dinanzi al mio Giudice naturale”.

Non manca una riflessione che riguarda il mondo dell’informazione-spettacolo: “Nel contempo, però, il mio pensiero va anche a quei “signori della televisione” che in barba alle minime regole di civiltà, consegnano al pubblico il delinquente di turno. Come se le loro carriere ed i loro portafogli possano essere rimpinguati solo con la rovina della dignità di qualcun altro”, conclude Biagio Amato.

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